Già nel 2013 il Wall Street Journal ha pubblicato i verbali della riunione del FMI in cui si decise di andare avanti nel “salvataggio” della Grecia, nonostante molti denunciassero apertamente che il piano avrebbe gettato nel caos l’economia del paese. Traduciamo qui il commento di Jubilee Debt Campaign. Gli stessi che allora hanno scelto di salvare le banche sulla pelle del popolo greco, ora sostengono che non si può spremere in questo modo un paese…ora che l’euro rischia di crollare. Vocidallestero
di Tim Jones, 11 Ottobre 2013
Sono trapelati i verbali delle riunioni del FMI tenute nel 2010, che mostrano come l’Argentina, il Brasile, l’India, la Russia e la Svizzera avessero sostenuto che una parte del debito greco nei confronti delle banche private doveva essere cancellato prima di qualsiasi piano di salvataggio da parte delle istituzioni.
Dai documenti pubblicati dal Wall Street Journal, risulta che questi paesi, ed altri, hanno sostenuto (durante la riunione del 9 Maggio 2010, ndt) che i prestiti del FMI in realtà avrebbero salvato le banche private europee, lasciando la Grecia nel debito e in una situazione economica ancora peggiore. Questo è esattamente quello che è successo; l’economia della Grecia è ormai al suo sesto anno di recessione, il debito estero del governo è cresciuto sino al 180 per cento del PIL e un greco su dieci vive in condizioni di estrema povertà.
Recentemente, a giugno 2013, il direttore del FMI Christine Lagarde ha affermato:
“Nel maggio 2010, sapevamo che la Grecia aveva bisogno di un piano di salvataggio, ma non che sarebbe stata necessaria una ristrutturazione del debito … Non avevamo idea che la situazione economica generale si stesse deteriorando così rapidamente.“
I documenti trapelati mostrano che questo non è vero; molti paesi membri avevano avvertito che la cancellazione del debito era necessaria e che senza di essa l’economia della Grecia sarebbe andata in fallimento. Rifacendosi alla propria esperienza di salvataggi falliti alla fine degli anni ’90 e primi anni 2000, l’Argentina ha sostenuto con molta forza in una riunione del consiglio del FMI del maggio 2010 che una “ristrutturazione del debito avrebbe dovuto essere sul tavolo“. Il Brasile ha dichiarato che i prestiti del FMI:
“Possono essere considerati non come un salvataggio della Grecia, che dovrà subire un aggiustamento straziante, ma come un piano di salvataggio dei creditori privati della Grecia, principalmente istituzioni finanziarie europee“.
L’Iran ha detto che si sarebbe aspettato una discussione su una ristrutturazione del debito, e l’Egitto ha aggiunto che le proiezioni di crescita del FMI erano “ottimiste“, parola ripetuta anche dalla Cina: “Le previsioni di crescita sono estremamente ottimiste“; l’economia della Grecia si è ridotta di un 15% in più di quanto previsto dal FMI.
L’India ha avvertito che la misura dei tagli avrebbe avviato un circolo vizioso di un calo della disoccupazione che avrebbe ridotto le entrate del governo facendo quindi aumentare il debito e rendendo con ciò inevitabile una futura ristrutturazione. E così è stato; la disoccupazione in Grecia è superiore al 25%, con quasi due giovani su tre senza lavoro.
La Svizzera è stata l’unico tra i paesi più ricchi a denunciare i piani del FMI e dell’UE, affermando:
«Perché nel pacchetto di salvataggio la ristrutturazione del debito e il coinvolgimento del settore privato non sono stati considerati?”
Sembra incredibile che, nonostante tali argomentazioni avanzate dai membri del Consiglio, il FMI sia andato avanti con salvataggi che hanno permesso alle banche tedesche, francesi e britanniche di sfuggire alla loro responsabilità per aver fatto prestiti sconsiderati, mentre al popolo greco sono state imposte enormi sofferenze. Uno dei motivi è che il FMI è ancora controllato dalla UE e dagli Stati Uniti, che hanno agito esclusivamente nell’interesse delle loro banche.
Un altro è che la stessa ragion d’essere del FMI è quella di salvare i ricchi istituti finanziari; è ciò che hanno continuato a fare sin dalla crisi del debito del Terzo Mondo scoppiata nel 1982. E quello che continuano a fare ai nostri giorni in Jamaica, Pakistan e Tunisia.
La Grecia, alla fine, è riuscita a negoziare per ridurre della metà il suo debito nei confronti dei creditori privati nel 2012. Ma a quel punto, il 65% del debito era passato al settore pubblico attraverso i prestiti di salvataggio dell’UE e del FMI, con molti ricchi speculatori che nei due anni precedenti erano intanto riusciti a riottenere i loro soldi. Questa riduzione “troppo poco e troppo tardi” ha portato ad un ulteriore aumento del debito della Grecia, perché sono stati necessari ulteriori prestiti di salvataggio per le banche greche, che sono stati trasferiti al governo.
Gli interessi che il FMI ha richiesto sui suoi prestiti a paesi come Grecia, Pakistan, Giamaica, Irlanda e Portogallo comportano che il FMI ha fatto 3,1 miliardi di dollari di profitto nel corso dell’ultimo anno, alle spalle della sofferenza imposta agli altri.
Questi debiti dei salvataggi falliti devono essere annullati. Il denaro deve essere recuperato dai veri beneficiari dei salvataggi bancari attraverso l’imposizione di nuove tasse. Ed è necessario un nuovo sistema per cancellare i debiti quando le crisi si presentano, piuttosto che ricorrere ai salvataggi di un Fondo dei ricchi, gestito dai ricchi, a vantaggio dei ricchi.