Papa Francesco ha dato il via a una sorta di “spending review” interna nella Chiesa italiana: saranno abolite 36 diocesi nei prossimi tempi. A rischiare grosso secondo le indiscrezioni pubblicate oggi da alcuni quotidiani tra cui il Fatto sono le sedi al di sotto dei 90mila abitanti: nell’episcopato non tutti sembrano averla presa benissimo.
Sul Fatto Quotidiano Francesco Antonio Grana racconta i dettagli del progetto di riduzione delle 222 diocesi della Cei: è prevista l‘abolizione di 36 sedi, ovvero 40 vescovi in meno. In tal modo il Papa e i suoi più fidati collaboratori potranno vere un maggiore controllo sulla scelta dei vescovi, evitando scandali di vario tipo magari dovuti a una disattenzione proprio al momento della scelta del vescovo.
Il nuovo corso di Papa Francesco non è per nulla gradito a quei sacerdoti “carrieristi” spesso criticati dal pontefice.
A essere abolite e accorpate con le diocesi confinanti saranno anche sedi storiche e blasonate come Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, con i suoi 88mila abitanti, le sue 62 parrocchie e i suoi 62 preti, senza contare i 144 sacerdoti religiosi; ma anche San Marino-Montefeltro, con poco più di 61mila abitanti, 81 parrocchie e 50 preti; e una sede mozzafiato come Ischia con 48mila abitanti, 25 parrocchie e 33 sacerdoti.
Non è una novità assoluta, va detto. Già a maggio 2013 Bergoglio disse: “Io so che c’è una commissione per ridurre un po’ il numero delle diocesi tanto pesanti. Non è facile, ma c’è una commissione per questo. Andate avanti con fratellanza”.
Ma ora che il lavoro è arrivato al termine e che spetta solo a Francesco decidere di dare l’ok definitivo i malumori aumentano.
today.it