RIVOLUZIONE contro le DISEGUAGLIANZE – Non possiamo continuare ad accettare questa egemonia politica e culturale dominante dove le disuguaglianze sono diventate quasi un valore. Dobbiamo rovesciare questo SISTEMA alimentato artificialmente dai poteri esistenti e dare una risposta alla legittima aspirazione di una maggiore uguaglianza e un maggiore benessere.
In Italia abbiamo ormai 10 milioni di persone che, per un motivo per un altro, non lavora. 20 milioni di persone combattono tra la soglia di povertà e la povertà assoluta. Ciò nonostante continuiamo a sprecare tempo e soldi in una miriade di cose, dalle dannose alle inutili. Dalle diversamente utili alle non indispensabili. E che dire delle risorse economiche e finanziarie, risorse umane e mezzi che sprechiamo per andare a prendere gente che qui non ha nessunissima possibilità di trovare un lavoro. A meno che, non lo tolga a chi ce l’ha già o che non delinqua?
Il SISTEMA fa acqua da tutte le parti. Ma, i ribelli, reazionari, rivoluzionari, che invocano alla RIVOLUZIONE, non sanno che in Italia non si potrà mai fare. A meno che non vengano toccate le pensioni! In Italia, non si potrà mai fare una rivoluzione non solo perché il Paese è pieno di codardi e traditori, e neanche per perché “da secoli, siam calpesti e derisi perché non siam popolo, perché siam divisi”, ma perché, udite udite, mancano i rivoluzionari! – dice Armando Manocchia
Spiegamoci: la popolazione italiana è composta dal 15% di immigrati. Possiamo azzardare a dire che per convenienza stanno col SISTEMA? Un altro 15% della popolazione, sono bambini e adolescenti. Faranno mai la rivoluzione? Non credo. E siamo già al 30%. Ancora un altro 15% della popolazione italiana è composta da anziani. E gli anziani secondo voi faranno la rivoluzione? Si! Loro si, loro potrebbero fare la rivoluzione. E sapete perché? Perché sono coloro che per questo Paese hanno patito la fame e sofferto la guerra. Solo coloro che davvero hanno versato sudore, lacrime e sangue per la Patria. Quella Patria che oggi viene irrisa, insultata, vilipesa e desovranizzata. Ma è più che certo che sarebbero capaci di fare una rivoluzione se toccassero le loro pensioni. Con loro, siamo arrivati al 45%; Aggiungiamoci pure un 3% o forse più di invalidi (almeno da quanti prendono la pensione di invalidità). Faranno la rivoluzione? Forse, vorrebbero. E siamo al 48%.
Ora siccome non siamo dei matematici, per comodità di calcolo arrotondiamo e, diciamo che 1 su 2 non farà nessuna rivoluzione. Siete d’accordo? Resta il 50% della popolazione: 30 milioni di individui. Di questo 50%, il 45%? O il 55%? Facciamo pure il 50%, è composto da DEMenti o sinistri che dir si voglia. Sono i fautori di questa egemonia politica e culturale dominante, di questo SISTEMA.
Possiamo dire che l’altro 50% è avverso a questo SISTEMA alimentato artificialmente dai poteri esistenti. Ma, attenti! E’ un 50% solo sulla carta. Perché di questi 15 milioni, quelli che potenzialmente vorrebbero dare una risposta alla legittima aspirazione per una maggiore uguaglianza e un maggiore benessere per tutti sono solo una piccola parte. Mentre il resto, una grande percentuale, con questo SISTEMA ci ‘mangia’ e ‘mangia’ proprio su quelli che sono a ‘dieta forzata’. E allora bisogna chiedersi: chi glielo fa fare di contrastarlo, di rovesciarlo?
Scusateci, ma abbiamo perso il conto. Diteci voi chi, quali e soprattutto in quanti dovremmo fare questa benedetta RIVOLUZIONE che è sulla bocca di tutti?
Armando Manocchia @mail