«Nessun rapporto con l’Amministrazione» ha subito precisato Palazzo Marino dopo l’arresto di un nomade del campo di via Negrotto, responsabile di una serie di furti.
In effetti Romeo Cudorovic, 48 anni, non sarà stato interlocutore privilegiato della Giunta, ma risulta facente parte della «Consulta Rom e Sinti di Milano» che a sua siede al «Tavolo Permanente» con il Comune. Che sembra un po’ questione di lana caprina.
Ieri infatti un’operazione dei carabinieri di Varese ha sgominato una banda di zingari specializzati negli assalti ai distributori di benzina. Tecnica forse non sopraffina, sradicavano gli accettatori di denaro e li caricavano sui furgoni, ma indubbiamente efficace visto con una trentina di colpi avevano raccimolato 300mila euro. Individuata la banda, i carabinieri hanno circondato all’alba il campo di via Negrotto.
In manette sono finiti Romeo, Manuele e Robertino Cudorovic, 48, 34 e 29 anni, Alan Spada, 30 anni, e Francesco Hudorovic, 24 anni, Gianluca De Carlo, 41 anni, Alì Mahmoud Eid Abdel Halim, egiziano di 38 anni, e Pepe Angelo, di 33 anni. Romeo è il capo della comunità harvati, sinti e caminanti di via Negrotto e come tale di diritto nella «Consulta rom e sinti» con cui dialoga il Comune dialoga. Che fa però sapere come Cudorovic di non sia mai stato individuato come interlocutore e mai abbia messo piede in municipio. Gli unici referenti riconosciuti sono Paolo Cagna Ninchi e Dijana Pavlovic, rispettivamente presidente e vice della «Federazione nazionale Rom e Sinti insieme». Chissà qual’era dunque il ruolo di Cudorovic nella «Consulta» il giornale