20 nov – Lo Stato islamico (Isis) conterebbe su un esercito composto da 250.000 combattenti decisi a tutto. A sostenerlo è Fuad Hussein, capo del gabinetto del presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno Massud Barzani, il quale è convinto che le stime della Cia che parlano di un massimo di 30mila jihadisti sarebbero decisamente basse rispetto ala realtà.
In un’intervista riportata dal quotidiano panarabo “alarabalyawm”, l’alto esponente curdo spiega: “Parlo di centinaia di migliaia di combattenti, perciò possono schierare giovani arabi sul territorio che controlano. L’organizzazione controlla un terzo dell’Iraq e un terzo della Siria e conta su una popolazione che si aggira tra 10 e 12 milioni di persone su un territorio di circa 250mila chilometri quadrati, paragonabile alla superfice intera della Gran Bretagna, e questo li dà la possibilità di accogliere numeri impressionanti di eventuali reclute“.
Quindi “a dimostrazione del fatto che l’Isis conta su un grande esercito sul campo basta vedere l’enorme capacità di lanciare offensive su estese distanze: attacca i curdi nel Nord dell’Iraq nello stesso momento in cui combatte in Siria a Kobane, e il mese scorso ha attaccato ben 7 città in Iraq oltre alla città di ramadi capoluogo della provincia di al Anbar che si trova a ovest di Baghdad nello stesso momento in cui attaccava la città irachena di Jawlala che si trova a ridosso della frontiera con l’Iran”
Ci vuole proprio molto poco per contestare la imbecillità del peggiore presidente degli Stati Uniti.