14 nov – Barack Obama ha deciso di ignorare le proteste del Gop e la prossima settimana annuncerà la firma di misure esecutive per attuare la riforma dell’immigrazione, da anni bloccata al Congresso dai repubblicani, che permetterà di regolarizzare fino a 5 milioni di immigrati che ora rischiano la deportazione. E’ quanto rivela oggi il New York Times, citando fonti dell’amministrazione democratica, che spiegano come la riforma che Obama intende attuare, appellandosi all’autorità che permette al presidente di firmare ordini esecutivi, cambierà in modo radicale l’attività dei 12mila agenti federali dell’immigrazione.
Al contempo la riforma prevede un aumento delle risorse finanziarie per proteggere il confine meridionale degli Stati Uniti, rilanciando anche un controverso programma chiamato Secure Communities. Alle agenzie preposte all’applicazione delle leggi sull’immigrazione, verranno date indicazioni per considerare prioritaria la deportazione di pregiudicati, stranieri che rappresentano un pericolo per la sicurezza nazionale o che sono appena entrati nel Paese.
L’annuncio di Obama, comunque, sarà una dichiarazione di guerra al Congresso, ed una doccia fredda sulla possibilità di trovare un modus operandi bipartisan tra Casa Bianca e Congresso, che potrà avere da subito effetti negativi sulle audizioni al Senato per la conferma di Loretta Lynch, il nuovo segretario alla Giustizia. Senza contare poi la battaglia per l’approvazione del budget che, come minaccia il leader del Tea Party al Senato Ted Cruz, potrebbe essere bloccato a meno che non contenga misure tese ad impedire al presidente di applicare quella che definisce una vera e propria ‘sanatoria esecutiva’. adnkronos