5 NOV – La polizia pachistana ha arrestato 44 sospetti per la barbara uccisione di una coppia cristiana bruciata viva perché accusata di blasfemia. Lo riporta Express News. Oltre 460 persone sono state denunciate per aver partecipato al linciaggio avvenuto in una fornace di mattoni in un villaggio a circa 60 km da Lahore dove i due coniugi di nome Shama e Shehzad lavoravano.
Orrore in Pakistan: due giovani cristiani sono stati bruciati vivi. Sono stati spinti con la forza in una fornace da un gruppo di musulmani accorsi da diversi villaggi per punirli perché accusati di blasfemia. A linciare i due cristiani è stata una “folla inferocita di 400 persone”, ha riferito un ufficiale della polizia pakistana, Muhammad Binyamin.
E’ accaduto nella zona di Lahore, stessa città dove l’Alta Corte ha confermato qualche giorno fa la condanna a morte di un’altra cristiana accusata di blasfemia, Asia Bibi, madre di cinque figli in carcere dal 2009. E ancora dal Pakistan la voce di Sawan Masih, cristiano condannato a morte, anche lui per blasfemia, che dall’aprile del 2014 è nel carcere di Faisalabad, e che proprio oggi si è detto fiducioso sulla sua liberazione.
Ucciso un 26enne e la moglie 24enne: era incinta – A rilanciare in Italia la notizia dei due cristiani arsi vivi è stata Fides, l’agenzia dei missionari. Shahzad Masih e sua moglie Shama (incinta e già madre di altri tre figli), rispettivamente di 26 e 24 anni, sono stati accusati di aver bruciato pagine del Corano. E per questo sono stati uccisi. Il fatto – ha raccontato l’avvocato cristiano Sardar Mushtaq – è accaduto nel villaggio Chak 59, nei pressi della cittadina di Kot Radha Kishan, a sud di Lahore. ‘Pakistan Today’ ha dato grande risalto alla notizia e ha aggiunto dei particolari sulla giovane coppia: erano sposati, avevano tre figli e Shama era incinta del quarto.