25 OTT – “I destini di milioni di persone si giocano su questo specchio d’acqua condiviso: mi sembra allora essenziale che le assemblee parlamentari dei paesi mediterranei dialoghino fra loro per trovare soluzioni comuni in grado di assicurare a tutti un quadro di stabilità, di pace e di sviluppo”.
E’ quanto ha sottolineato ieri la presidente della Camera Laura Boldrini aprendo la riunione della Commissione per la promozione della qualità della vita, gli scambi umani e la cultura dell’Assemblea parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo.
“Si attraversa questo mare per fare affari, per cercare nuove opportunità di lavoro, per studiare o – come purtroppo oggi accade in forme drammatiche – per sfuggire a guerre e persecuzioni. Non si può pretendere di tagliare questa realtà in due: da un lato, cogliere le straordinarie opportunità di sviluppo e arricchimento reciproco offerte da questo intreccio di relazioni, e, dall’altro, semplicemente rifiutarsi di assumere le nostre responsabilità di fronte alla situazioni di crisi o di vera e propria emergenza umanitaria”, ha spiegato Boldrini nel suo indirizzo di saluto.
“Con questo spirito, lo scorso 3 ottobre mi sono recata a Lampedusa insieme ad una delegazione del Bureau dell’Assemblea parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo”, ha spiegato la presidente della Camera sottolineando come “la commemorazione della strage di migranti avvenuta in quel mare un anno prima non è stata solo un momento, pur toccante, di ricordo delle tante vittime innocenti del naufragio. E’ stata anche l’occasione per riaffermare con forza l’impegno di tutti i paesi dell’Unione per il Mediterraneo a considerare l’accoglienza di chi sfugge da conflitti o persecuzioni non come una questione che interessa solo gli Stati di partenza o di approdo dei migranti, ma un ambito ben più vasto, ad iniziare dall’Unione europea”.
“Molto rimane da fare per realizzare su questo piano gli ambiziosi obiettivi dell’Unione per il Mediterraneo. Per fortuna, vi sono settori che hanno messo a segno progressi molto più consistenti”, ha osservato Boldrini citando il programma Erasmus e non dimenticando “il ruolo svolto da enti locali, università, organizzazioni non governative, organismi economici e sociali, reti imprenditoriali e sindacali che – negli ultimi quindici anni – hanno contribuito a tessere una fitta rete di relazioni tra le due sponde mediterranee, che ha oltrepassato la sfera dei rapporti intergovernativi” a partire dalla Fondazione Anna Lindh, il cui rapporto annuale viene presentato nell’ambito dell’incontro. E, conclude Boldrini, “sono certa che questa nuova generazione ‘euromediterranea’ avrà la capacità di guardare con maggiore coraggio e da una prospettiva più ampia ai tanti problemi che oggi ci paiono quasi irrisolvibili”.
(ANSAmed).