23 ottobre – “E’ un caso chiaramente legato a un’ideologia terrorista. Si tratta di un terribile atto di violenza contro il nostro Paese, il nostro esercito, i nostri valori”. Quello che in apparenza poteva sembrare “solo” un tragico incidente celerebbe in realtà qualcosa di molto più grave. A dirlo è il ministro della Pubblica Sicurezza canadese, Steven Blamey, riferendosi all’uccisione di un soldato, Patrice Vincent, militare di 53 anni, e del ferimento di un altro, travolti il 20 ottobre da un’auto in corsa a Saint-Jean-sur-Richelieu, trenta chilometri da Montreal, nel Quebec.
I due militari sarebbero stati investiti volontariamente, nei pressi di un parcheggio, da un cittadino canadese convertito all’islam e diventato estremista che, dopo una fuga di quattro chilometri, è stato speronato da una volante della polizia. Ed è stato ucciso dai colpi sparati dagli agenti, mentre, secondo indiscrezioni, brandiva un coltello in mano. Se confermato, potrebbe trattarsi del primo attentato dello Stato Islamico in Occidente, dopo le sue minacce.
Martin Couture Rouleau era tenuto d’occhio dalla polizia che, dalla sua pagina facebook, si era resa conto che si era radicalizzato in fretta e si preparava a lasciare il Paese. Il suo passaporto è stato sequestrato mentre era in partenza per la Turchia.