19 ottobre – Una notizia bella e una brutta. Una che farà felici tutti e una che farà arrabbiare tanti. Da dicembre 2014, al più tardi gennaio 2015, il canone Rai sarà molto meno costoso. Ma, e la rivoluzione è tutta qui, sarà obbligatorio anche per chi non ha una Tv.
Scrive “Il Giornale“, che anticipa l’imminente mossa del governo:
Un “contributo”, nemmeno più un “canone Rai”, più basso per tutti ma dovuto da tutte le famiglie, anche da chi in casa non ha tv, né radio, né internet, e usa solo carta, penna e telefono.
I calcoli e le nuove fasce – il contributo sarà da 35 a 80 euro, in base al reddito delle famiglie – sono già pronte. Si attende solo il via libera del premier Renzi e la decisione se farlo passare come decreto legge, sempre che il Quirinale ne riconosca il carattere di urgenza, per cercare l’approvazione entro dicembre 2014, quindi prima del pagamento del vecchio canone.
Cosa cambierà? E’ sempre Il Giornale a fare il punto
Molto, se non tutto. Intanto le cifre. Il nuovo canone sarà molto più basso. Si pensa ad una forbice tra i 35 e gli 80 euro, a seconda delle capacità di spesa dei nuclei famigliari, quindi – in alcuni casi – fino ad un terzo rispetto agli attuali 113,50 euro del canone Rai. Fin qui tutte notizie positive.
Ma la rivoluzione Rai non finisce qui. Perché il nuovo canone dovrà essere pagato, almeno nelle intenzioni, dal 100% degli italiani. Da oggi, insomma, potrebbe non bastare più giurare di non avere una tv.
.today.it
ma ad oggi con il digitale, basta criptare il segnale e chi paga lo vede e l’altro no.Semplice no? troppo semplice perche’ cosi non pagherebbe nessuno e addio Rai e addio intrallazzi vari
Dipendesse da me,farei scoppiare una guerra per abusi come questo!!!!
Questa è un’imposizione dittatoriale. Già il canone si basa su una legge fascista del 1934, e questo basterebbe per abrogarla. Ma il resto è una imposizione da stato dittatoriale.
e quest’ultima brillante idea conferma che siamo in una dittatura
Quando ci decideremo a non eleggere i cerebro-lesi, avremo un mondo a misura di uomo.
Oggi non è così!
La legge elettorale va sicuramente riformata a favore dei nomi dei candidati e non dei partiti. Abolire i partiti mi sembra il poercorso unico per arrivare a dare potere alle persone e non ai partiti e ridare voce a quel popolo indicato dalla costituzione come sovrano.