Le battaglie suicide di Lady Mogherini, follia collettiva dell’UE che vorrebbe colpire Mosca

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di Ugo Gaudenzi

1 ottobre  – E’ appena entrata nel clan degli eurosauri e già Federica Mogherini – la veltroniana excomunista “esperta di politica internazionale” e spinta da Renzi sulla poltrona della rappresentanza (“alta”) dell’Ue per la politica estera di Bruxelles – è chiamata ad affrontare con duro cipiglio, e quindi inghiottire, la prima delle due polpette avvelenate (crisi ucraina e Ttip)a Lei (e purtroppo all’Italia-colonia) gentilmente offerte (senza alcuna possibilità di rifiuto) già a giugno scorso dal suo datore di lavoro reale, Barack Obama.

Sarà così l’Italia in prima persona ad assumersi la responsabilità delle ulteriori sanzioni anti-russe decise in una sorta di follia suicida collettiva dall’Unione europea e che vorrebbero colpire Mosca nel suo cuore economico e tecnologico: l’energia e l’industria militare.

Una malsana decisione, oltretutto immotivata e capziosa: ogni uomo di buon senso sa bene che la provocazione ai confini russi è stata tutta di marca occidentale. E che la defenestrazione del precedente governo ucraino è parte integrante della strategia di progressivo assedio atlantico alla Russia (il gioco della “grande scacchiera” ben delineato un ventennio fa da Zbignew Brzezinski) dal Baltico al Mar Caspio.
Un lavoro sporco, lasciato da Washington – e da Londra – alla responsabilità operativa delle due colonie più ricattabili, l’Italia e la Germania, ambedue con grossi interessi nei rapporti commerciali con Mosca e legati alla Russia per l’importazione dell’energia essenziale a garantire l’economia imprenditoriale e familiare. Ambedue nani politici asserviti dal 1945 agli angloamericani.

Così il nostro futuro prossimo è già scritto: ulteriore crisi economica. Tanto più che alla Mogherini Washington ha chiesto anche di imprimere la massima rapidità per l’accettazione acritica, possibilmente con la firma già in questo 2014, da parte dei governi-colonia dell’Europa dell’Unione, del Ttip, la famigerata Transatlantic Trade and Investment Partnership, una gabbia Usa di norme commerciali espressione dell’ideologia ultraliberista.

Già la Mogherini. “Alto Rappresentante” dell’Ue per la politica internazionale. Con compiti assegnati ben evidenti e così “esperta” in politica estera da rappresentare due terzi di Europa anche nei negoziati per i conflitti in Libia, in Siria, in Iraq o in Iran. Naturalmente se si terranno a Bruxelles. Non la vediamo molto bene con il velo alla corte saudita, o dagli ajatollah, o a trattare direttamente con l’Isis e gli altri fondamentalisti islamici sparsi poco più a sud della Sicilia. Né con molta voce in capitolo nelle stesse Sarajevo, Tirana, Pristina o Ankara.
(Ohps… E’ questo un nostro “razzismo di genere”? Siamo contro le donne in politica? No, no. A prescindere sui nostri sospetti su quali siano state le “esperienze” della Mogherini in sede di Fgci-Pci-Pds-Ds-Pd, (pressoché nulle), è che sappiamo bene cosa significhi negoziare con un buona parte dell’umanità che non è né laica, né tollerante.)

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