26 set 2014 – Gli iracheni di fede cristiana hanno deciso di imbracciare le armi e formare le proprie milizie per contrastare l’avanzata dei jihadisti dell’Isis, convinti che le forze curde e quelle del governo federale non siano in grado di proteggerli. A Sharafya, a nord della piana di Ninive, i miliziani islamici che avevano conquistato il villaggio sono stati scacciati a meta’ agosto, ma un mese dopo, le strade sono ancora vuote. I jihadisti si trovano ancora a pochi chilometri di distanza, nel villaggio di Tel Kef, e solo pochi uomini in uniforme controllano la zona.
A prima vista, riferisce un reportage dell’AFP, sembra che si tratti di peshmerga, le forze curde, che indossano uniformi color kaki e hanno il kalashnikov a tracolla. Ma ricamato sulla manica hanno uno scudo che li distingue: il drappo assiro barrato da due fucili. Questi uomini appartengono a una nuova brigata assira, popolazione cristiana insediata da millenni nella piana di Ninive. Formata lo scorso 11 agosto a ribattezzata “Dwekh Nawsha”, che vuol dire martirio futuro nel dialetto armeno locale, e’ composta da un centinaio di uomini.
“Non siamo molto numerosi, ma la nostra fede e’ grande”, ha detto uno dei comandanti della Brigata, il luogotenente Odicho, incaricato dell’addestramento. Secondo il Movimento democratico assiro, uno dei partiti politici della regione, gia’ duemila uomini si sono presentati come volontari per combattere l’Isis, responsabile di molte violenze nei confronti della minoranza cristiana. Ma armi, uniformi e addestramento sono insufficienti e per rafforzare i ranghi una delegazione di assiri iracheni si e’ recata in Libano a chiedere aiuto alle Forze Libanesi (FL), la principale milizia cristiana che ha combattuto nella guerra civile nel paese, fra il 1975 e il 1990.
Samir Geagea, leader delle FL, ha fatto sapere che il suo partito e’ pronto a “sostenere tutte le decisioni che prenderanno i cristiani in Iraq”. La creazione di “brigate” cristiane in Iraq ricorda da vicino l’ingaggio degli assiri in Siria, dove si battono tuttota insieme al partito dei curdi siriani per tentare di rovesciare il regime di Bashar al-Assad. (fonte AFP)