2 set. – Lesioni aggravate, tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale e furto aggravato.
Sono i reati contestati a Precious Omobogbe, il nigeriano di 25 anni che ieri sera, per circa un’ora, ha tenuto sotto scacco a Jesi poliziotti, vigili urbani e carabinieri, minacciandoli con due machete rubati poco prima in un’armeria del centro storico. Pantaloni bianchi, canottiera verde, in evidente stato di alterazione, Omobogbe ha seminato terrore attirando anche tanta curiosita’, visto che alcune fasi dell’accaduto sono state riprese e postate sui principali social network da numerosi cittadini.
L’africano ha sfidato chi lo inseguiva, pur sapendo di essere finito in carcere cinque volte negli ultimi otto mesi; ha minacciato i passanti e urlato frasi sconnesse del tipo: “Italiani vi ammazzo tutti”, prima di chiamare a se’ un fotografo e dirgli: ‘Vuoi vedere la testa?” (del comandante dei carabinieri, che aveva ferito lievemente a un fianco con la lama di uno dei due machete).
Per fermarlo non sono bastate le pistole spianate delle forze dell’ordine, ne’ le parole della mamma, che i carabinieri hanno portato fin davanti alla chiesa di San Pietro Apostolo, all’interno della quale aveva cercato di nascondersi: a quel punto, sembrava si volesse arrendere, visto che era circondato, invece ha fatto roteare i machete, colpendo di striscio il capitano dei carabinieri, Mauro Epifani, che gli stava parlando a braccia alzate e senza armi. A quel punto si e’ deciso di intervenire e di bloccarlo definitivamente.
Sia l’ufficiale, che gli altri due militari feriti nella successiva colluttazione sono stati soccorsi, medicati e se la sono cavata con pochi giorni di prognosi. Anche Precious e’ rimasto ferito di striscio ad una gamba da un colpo di pistola.
(AGI) .