La reunion dei Monty Python arriva anche al cinema

John Cleese ed Eric Idle in una scena dello spettacolo
John Cleese ed Eric Idle in una scena dello spettacolo

Nel novembre scorso, i Monty Python hanno annunciato di voler tornare a calcare nuovamente le scene, a trent’anni di distanza dall’ultimo film girato assieme, Il senso della vita, che si è aggiudicato il Gran Premio della Giuria della 36° edizione del Festival di Cannes.
Nessuno avrebbe potuto immaginare che i ventimila biglietti per la premiere sarebbero stati spazzati via dopo solamente 43 secondi dall’apertura dei botteghini. Spingendo così il gruppo ad aggiungere prima quattro, poi cinque ulteriori serate.
Ed è sulla scia di questo successo inaspettato che la replica di questa sera, quella conclusiva, verrà trasmessa in diretta via satellite dalla 02 Arena di Londra in 1500 sale cinematografiche sparse in tutti gli angoli del mondo (settanta quelle del nostro paese, fra cui Bologna, Faenza e Rimini).

Fin dal titolo, Monty Python Live (mostly), lo spettacolo rende omaggio al sesto componente del gruppo, Graham Chapman, scomparso prematuramente nel 1989 a causa di un cancro. E, a detta di tutti e cinque i Monty Python rimasti (John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones e Michael Palin), l’attore migliore del sestetto.
Figura, dunque, che non poteva non essere presente, attraverso gli spezzoni tratti dalla serie televisiva Flying Circus, trasmessa dalla BBC fra il 1969 e il 1974, che ha consacrato il gruppo in Gran Bretagna.
Fra i filmati riproposti, la partita di calcio fra filosofi greci e tedeschi, la rievocazione della battaglia di Pearl Harbor da parte della Batley Townswomen’s Guild, e la Fish-Slapping Dance

Sul palco, invece, riprendono vita alcuni fra gli sketch più celebri dei Monty Python: dai quattro gentiluomini dello Yorkshire alla rana croccante, passando per il pappagallo morto, l’Inquisizione spagnola, Spam, la clinica per litigare, il negozio di formaggi e la discussione fra Michelangelo e il Papa (per una rappresentazione dell’Ultima cena con tre Cristi e ventotto discepoli).
E una scenografia come quella della 02 Arena ha permesso la realizzazione di coreografie legate ad una serie di altrettanto famose canzoni (The Lumberjack Song, Bruces’ Philosophers Song, Sit On My Face, I Like Chinese e Finland) o temi da film (Penis Song, Every Sperm Is Sacred e Christmas in Heaven da Il senso della vita), fino alla conclusiva Always Look on the Bright Side of Life da Brian di Nazareth.

Con la sua irriverenza, che non ha avuto paura né di cimentarsi con argomenti (allora) tabù come l’omosessualità, né di scontrarsi con la religione (cattolica), il gruppo dimostra di non avere perso lo spirito da ragazzi dispettosi che lo ha reso celebre dovunque.

 

Luca Balduzzi