5 giu – “Spesso gli zingari si trovano ai margini della società, e a volte sono visti con ostilità e sospetto; mi ricordo tante volte qui a Roma, – ha raccontato il Papa a braccio – salivo sul bus, alcuni zingari salivano, l’autista diceva ‘guardate i portafogli’ questo è disprezzo, sarà anche vero, ma è disprezzo”. “Sono scarsamente coinvolti nelle dinamiche politiche, economiche e sociali del territorio”.
Il Papa ha aggiunto che “certo anche il popolo zingaro è chiamato a contribuire al bene comune, e questo è possibile con adeguati itinerari di corresponsabilità, nell’osservanza dei doveri e nella promozione dei diritti di ciascuno”.
E’ noto a Roma che un vescovo gesuita latino-americano, il brasiliano Don Luciano de Almeida, amico di Bergoglio e del quale oggi e’ in corso il processo di beatificazione, girando anche lui in bus prendeva sempre le difese dei ragazzini rom, che venivano trattati con disprezzo dai passeggeri.
“Accanto a una azione solidale in favore del popolo zingaro”, ha detto il Papa, è “necessario che vi sia l’impegno delle istituzioni locali e nazionali e il supporto della comunità internazionale, per individuare progetti e interventi volti al miglioramento della qualità della vita“. Lo ha detto ricevendo i partecipanti a un incontro sul tema, organizzato in Vaticano dal Pontificio consiglio dei migranti.
Sarà pure disprezzo ma il portafoglio lo rubano a noi e la chiesa non provvede poi al risarcimento. Se ci tiene tanto agli zingari Papa Francesco li può portare tutti a vivere nello Stato del Vaticano. Ci tengo a precisare che sono una cattolica stanca di avere solamente doveri.
La comunità internazionale potrebbe trovargli uno stato nel deserto e mansarli tutti li no?
Ma se è vero(che rubano),allora è giusto il disprezzo!
Ma te che fai la morale a noi, ma hai controllato dentro le tue mura? ma pensa te questo qui!!!!