26 magg – A poco più di un anno dalla stangata sui depositi non assicurati nelle banche cipriote, i titolari di quei depositi fanno causa alla Banca centrale europea e alla Commissione di Bruxelles.
Con quattro denunce, chiedono indennizzi per aver dovuto contribuire, con un prelievo forzato, al piano di salvataggio finanziario del Paese.
I fatti risalgono all’aprile 2013. Dopo una trattativa che coinvolse, oltre al numero uno della Bce Draghi e al presidente della Commissione Barroso, anche il Fondo monetario internazionale, a Cipro venne accordato un prestito di 10 miliardi di euro. In cambio, il governo cipriota si impegnava a liquidare la seconda banca del Paese, imponendo le perdite ai titolari di depositi superiori ai 100mila euro. euronews