15 magg – Se complotto c’è stato, le istituzioni europee non vi hanno preso parte. Anzi, sono state “quasi sole” nel difendere l’Italia da “qualcuno”, come gli Stati Uniti (ma non solo), che al G20 di Cannes del 2011 voleva metterla “in amministrazione controllata” facendole accettare una linea di credito del Fmi che avrebbe messo in crisi Berlusconi. Così i vertici di Bruxelles respingono al mittente i sospetti rilanciati da Timothy Geithner nelle sue memorie.
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Qualificate fonti proclamano l’innocenza delle istituzioni europee. E rimandano la palla nel campo degli Stati Uniti facendo notare che al vertice G20 di Cannes – quando Berlusconi fu messo sotto pressione da Obama, Merkel e Sarkozy in un incontro a quattro – “gli americani erano estremamente preoccupati” ed “intervennero pesantemente perché temevano le conseguenze” di una crisi dell’Eurozona e “insistevano perché l’Italia accettasse una linea di credito del Fondo monetario internazionale”. Una scelta che “la Ue non considerava appropriata per l’Italia”.
In quella situazione, sottolineano le fonti, “Barroso sostenne Berlusconi, non in quanto persona ma come rappresentante dell’Italia, perché assieme a Van Rompuy e Rehn riteneva che la situazione dovesse essere risolta all’interno dell’Eurozona”. A Bruxelles in questi anni sono circolate molte ricostruzioni dei fatti tra il 2010 ed il 2011. Tanto che la portavoce della Commissione, Pia Ahrenkilde, stamani dava poca importanza alla domanda sulla tesi dell’ ex segretario di stato americano al Tesoro su una pressione di dirigente europei su Obama perché facesse cadere il governo Berlusconi (“di libri se ne scrivono tanti”) e chiudeva l’argomento con un “no comment”. Ma in serata, vista la bufera montata in Italia, è tornata sulla questione facendo notare che proprio il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, aveva già ricostruito quei passaggi venerdì scorso a Firenze.
Le parole del portoghese, rilette in controluce, lasciano intendere che all’epoca non furono solo gli Usa a fare pressione. “Al G20 in Francia c’era una tendenza o un tentativo di qualcuno di mettere l’Italia sotto la diretta supervisione del Fmi, ma sarebbe stato un disastro” disse Barroso, aggiungendo che “noi siamo stati quasi soli a dire che questo non doveva accadere”. E se da una parte aveva affermato che Obama “fece un corso accelerato di Euro” e poi “capì che avevamo ragione”, dall’altra “ci fu qualcuno che fece del suo meglio per mettere l’Italia sotto la diretta tutela del Fmi“. Una soluzione che per Bruxelles “avrebbe messo in pericolo l’intera Eurozona”. ansa