10 MAGG – L’Italia ha fatto passi avanti nella cooperazione internazionale (ovvero ELARGIRE SOLDI a palate AD ASSOCOAZIONI, ONLUS, ONG ECC.., NDR), ma bisogna fare di piu‘. E’ questo il messaggio dell’ultimo rapporto di “peer review” condotto dal Comitato di Aiuto allo sviluppo (DAC) dell’OCSE sull’Italia, presentato in un incontro alla Camera dei Deputati alla quale hanno partecipato il vicepresidente della Camera Marina Sereni, il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli, il Presidente del DAC Erik Solheim e il Vice Direttore Generale della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, Fabio Cassese.
“Quattro anni sono tempi lunghissimi e c’e’ stata un’inversione di tendenza in positivo. A partire dal governo Monti c’e’ stato un aumento degli investimenti per la cooperazione seppure sia stato un periodo di tagli”, ha sottolineato Pistelli spiegando che “grazie alle raccomandazioni del DAC cercheremo di aumentare di piu’ il nostro peso (regalare piu’ fondi, ndr) a livello globale”. Intanto c’e’ – ha ricordato – “una nuova legge sulla cooperazione in attesa di approvazione della Commissione bilancio al Senato: una norma che si attende da 27 anni”. “A luglio, durante il semestre europeo, faremo un Consiglio per lo sviluppo con i ministri dell’UE a Firenze, nel periodo piu’ vivo per la citta’, per dare un messaggio che l’Italia e’ in contatto vivo e concreto con questi temi” ha concluso il viceministro.
Percentuale PIL investimenti per APS in aumento ma lontana obiettivo ONU
Secondo il rapporto la percentuale del Pil in investimenti per l’Aiuto pubblico allo Sviluppo e’ aumentato nel 2013 rispetto al 2012, ma resta lontano dallo 0,7% fissato come obiettivo dall’Onu. “L’Italia ha fatto molto in questi 4 anni, ma deve aumentare ancora di piu’ il proprio peso a livello mondiale” ha commentato Erik Solheim. “E’ necessario creare un’Agenzia allo sviluppo che si occupi in maniera specifica della cooperazione e leggi nuove e flessibili”, ha aggiunto. La legge di riforma in discussione “deve riguardare solo la cooperazione, non la diplomazia commerciale o l’immigrazione” ha precisato poi Pistelli ricordando che “il problema e’ cercare di avere una visione che trovi un compromesso tra le molte realta’ presenti”
MINISTERO DEGLI ESTERI
http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/ArchivioNotizie/Approfondimenti/2014/05/20140506_Cooperazione.htm
certo bisognerebbe fare di più ma come?basterebbe non versare più la quota che si versa x restare in Europa senza ritorno usciamone fuori e avremo quello che ci chiedete