29 apr – L’Ohio ha deciso di potenziare le dosi di farmaci usati per l’iniezione letale durante le esecuzioni. Il passo è stato deciso dopo che un detenuto, Dennis McGuire, 53 anni, colpevole di aver violentato e ucciso una donna incinta, è morto dopo un’agonia durata ben 25 minuti. Un tempo interminabile, durante il quale l’uomo ha avuto convulsioni e, alla fine, è come soffocato.
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Gli era stata iniettata una combinazione di farmaci letali mai usata prima negli Stati Uniti. L’Ohio Department of Rehabilitation and Correction è ricorsa a quella combinazione dopo aver esaurito le scorte di farmaci provenienti in particolar modo da casa farmaceutiche europee che si sono rifiutate di esportarli per motivi etici. Il Dipartimento si è quindi difeso sostenendo come non ci sia alcuna prova che McGuire sia andato incontro a sofferenze, ansia o angoscia prima di morire. Intanto il 19 maggio un altro detenuto sarà mandato a morte con la stessa combinazione letale usata per McGuire.
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Non sono contro la pena di morte per principio, ma trovo inconcepibile che venga messa in atto con crudeltà. Lo scopo dev’essere l’eliminazione di persone pericolose (e non solo i poveracci — quando mai si è sentito che un personaggio influente è stato messo a morte negli USA? eppure chissà quanti lo meriterebbe), non la loro inutile tortura. Razionalità ed equità.