7 apr – Il prete gesuita olandese Frans van der Lugt è stato ucciso da uomini armati a Homs, nel monastero che si trova nel quartiere di Bustan al-Diwan. Lo denuncia l’Osservatorio siriano per i diritti umani ricordando che il religioso si era rifiutato di lasciare la cittadella assediata dalle forze del regime di Bashar al-Assad fino a quando fedeli cristiani fossero rimasti lì.
A febbraio le Nazioni Unite e la Mezzaluna Rossa avevano evacuato circa 1.300 persone dalla città vecchia di Aleppo durante una tregua temporanea durante i colloqui di pace tra governo di Damasco e opposizione a Ginevra.
Padre Frans van der Lugt viveva in Siria dal 1964 ed era un punto di riferimento per la popolazione di Homs, sotto assedio per circa due anni. Aveva 76 anni. Al momento non sono noti i motivi dell’assassinio.
La morte del noto gesuita olandese è stata confermata anche dall’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, che citando una fonte del governatorato di Homs ha spiegato che il religioso è morto sul colpo dopo essere stato colpito.
Il prete Assad Nayyef di Homs ha invece riferito che Van Der Lugt è stato prima picchiato da uomini armati mascherati che poi gli hanno sparato due colpi di pistola alla testa.
Psicoterapeuta con esperienza, negli anni Ottanta Van Der Lugt aveva avviato un progetto nelle campagne di Homs che coinvolgeva giovani con problemi psichici. Prima di giungere in Siria, aveva vissuto due anni in Libano dove aveva studiato l’arabo.