La Cineteca di Bologna «è una realtà unica, non solo in Italia ma nel mondo. Come tutte le cose straordinarie ha ancora dei margini di crescita e per inventare cose nuove. Il cinema si sta trasformando e quindi, secondo me, ci sono spazi in cui può ancora crescere».
Si presenta così Marco Bellocchio, il regista che oggi il Primo cittadino di Bologna, Virginio Merola, ha nominato Presidente della Fondazione Cineteca dopo la scomparsa di Carlo Mazzacurati.
Bellocchio si dice «sorpreso» per la nomina: «Non ci avevo minimamente pensato», ma «sono di Piacenza, quindi emiliano e già questo mi rende molto felice di poter contribuire ad un’iniziativa così straordinaria come la Cineteca. Non so esattamente cosa farò», dichiara Bellocchio, uscendo dall’ufficio di Merola, «ma siccome è il mio mestiere, credo di trovare presto un’integrazione e quindi rendermi utile per far crescere ancora di più, se si può dire, questa Fondazione famosa in tutto il mondo».
Gli ammiratori di Bellocchio, però, possono stare tranquilli: l’incarico in Fondazione non gli impedirà di proseguire con la realizzazione del nuovo film. «E’ il mio lavoro, è la mia professione e continuerò a farla», rassicura. «Qui la squadra è talmente straordinaria che non mi mancherà la possibilità sia di fare film che di fare il presidente». E aggiunge: «Nei limiti di quello che posso fare ho accettato la nomina con molta gioia, sapendo che c’è già una realtà estremamente solida e professionalmente eccellente. In questa realtà spero di inserire qualcosa che riguarda quello che io sono e la mia professionalità».
L’estate scorsa Variety ha riportato i primissimi dettagli della nuova opera del regista di Bobbio, che dovrebbe intitolarsi La monaca. Le poche informazioni riguardanti la trama parlano di un film che si basa sulla vera storia di una nobildonna del XVII secolo, costretta a farsi suora, ma le cui storie d’amore all’interno del convento la porteranno all’incarcerazione.
Luca Balduzzi