ATENE, 7 mar – In Grecia la crisi economica uccide soprattutto i più indifesi: i neonati. Sono spaventosi i dati pubblicati dalla rivista The Lancet. La mortalità infantile nei primi mesi di vita dei bambini è aumentata del 43 per cento ad Atene e dintorni. E’ la conseguenza dei tagli pesantissimi al welfare e alla sanità imposti dall’Unione europea, dalla Banca centrale europea, dal Fondo monetario internazionale. L’austerity e i sei anni di crisi economica hanno ridotto in ginocchio il Paese.
Il rapporto shock è stato stilato da un team composto da numerosi ricercatori degli atenei inglesi di Cambridge, Oxford e Londra. Sono numeri che lasciano senza parole. In Grecia da quando la crisi economica si è palesata in tutta la sua gelida crudeltà la mortalità infantile è aumentata del 43 per cento, ma non solo: il numero dei bambini nati sottopeso è aumentato del 19 per cento, il numero dei bimbi nati morti è cresciuto del 20 per cento.
Il motivo della mortalità infantile in aumento va ricercato nel minor numero di visite a cui si sottopongono le donne incinte: la sanità pubblica copre sempre meno prestazioni un tempo garantite. Alcuni giorni fa otto medici attivisti dell’Associazione medici democratici tedeschi hanno raccontato al mondo intero come il sistema sanitario della Grecia sia ridotto in una situazione “scioccante”, analoga a quella di “una zona di guerra”. A notizie negative se ne aggiungono ogni settimana altre ancora peggiori. I responsabili del quartier generale della Croce Rossa di Ginevra stanno pensando di chiudere la succursale ellenica i cui debiti sono arrivati a coinvolgere anche la sede centrale in Svizzera. www.today.it/mondo –