Berlusconi: “L’euro è una moneta straniera perché abbiamo rinunciato alla sovranità monetaria”

euro8 febbr – “L’euro per noi è una moneta straniera perché abbiamo rinunciato alla nostra sovranità monetaria”. Silvio Berlusconi, incontrando a Milano i club Forza Silvio della Lombardia, si scaglia nuovamente contro l’euro. “Dovevamo ottenere che la Bce diventasse una vera e propria banca centrale garantendo il debito pubblico di tutti i paesi e stampando monete quando ve ne fosse bisogno. La Germania però si è opposta – ha sottolineato – perché aveva il terrore dell’inflazione”.

E guardando alle elezioni, Berlusconi ha sottolineato: “Se siamo in grado di fare una esposizione capillare ai cittadini delle nostre idee possiamo arrivare a vincere da soli con Forza Italia e a vincere anche in Parlamento per fare le riforme”. “I sondaggi -ha aggiunto – dicono che ci sono il 48% di persone disgustate da questa politica e dai vari Fiorito”.

“Ci sono riforme da fare e che non siamo riusciti a fare per questo limite delle coalizioni. Con un solo partito al governo, che abbia chiare le idee si potrò arrivare a queste fondamentali riforme”, che riguardano, come ha ricordato, quella della burocrazia, delle pensioni, della giustizia e del lavoro.

Nel corso del suo intervento durato circa tre ore, Berlusconi ha ripercorso tutta la sua carriera politica dal ’94 ad oggi non mancando di attaccare la magistratura e intervallando i vari argomenti con diverse barzellette. A fianco a Berlusconi sul palco sedevano la coordinatrice regionale lombarda di Forza Italia Maria Stella Gelmini e il neo consigliere politico del partito Giovanni Toti oltre a Iva Zanicchi che Berlusconi ha voluto personalmente ringraziare spiegando di avere in mente per lei un programma televisivo ‘fantastico’.

“Quando andiamo ai dibattiti politici le nostre voci vengono sempre sovrapposte da quelle dei nostri avversari se non addirittura zittite. Ho quindi pensato di preparare uno studio con 25 persone da una parte e 25 dall’altra che discutono tra loro fino a non far capire nulla con in mezzo Iva a fare da arbitro. Quando il frastuono si fa assordante in quel momento abbiamo pensato di far uscire un uomo con un tamburo che zittisce tutti insegnando loro il rispetto e di come il dibattito politico debba avere delle regole”.

Poi sul processo Ruby ter: due testimoni dell’accusa sono state plagiate, dice riferendosi a Chiara Danese e Ambra Battilana che hanno testimoniato contro l’ex premier e che si sono costituite parte civile. “Durante il Ruby ter -ha spiegato Berlusconi- è venuto fuori che sono stati sentiti 44 testimoni della difesa e sei dell’accusa. E di queste sei, due sono venute solo una sera e sono andate via a mezzanotte e mezza”.

“Queste due -ha aggiunto Berlusconi- si sono affidate ad un’avvocatessa parlamentare di Di Pietro (Patrizia Brugnano, ndr) e sono state plagiate. In tv -ha spiegato Berlusconi- in due diverse interviste hanno dato la stessa medesima risposta: ‘A poco a poco -dissero entrambe- ho sentito dentro di me nascere una spinta, anzi un imperativo categorico di dire chi fosse in realtà il presidente che ci governava’. Sfido qualunque ragazza che fa concorsi di bellezza -ha concluso Berlusconi- a spiegare che cos’è un imperativo categorico”. In prima fila, ad ascoltare l’intervento di Berlusconi, la sua compagna Francesca Pascale e la coordinatrice nazionale del partito Maria Rosaria Rossi.