22 genn – Italiani sempre più propensi a rinviare le cure mediche per problemi economici. Il 57% dichiara di aver rinunciato od essere pronta a rinunciare a diverse prestazioni, dal dietologo all’oculista, passando per pediatra e fisiatra, a causa dei costi.
Lo indica la ricerca condotta dall’Osservatorio Sanità di UniSalute, compagnia del Gruppo Unipol specializzata in assicurazione e assistenza sanitaria. I dati, in particolare, confermano che le cure odontoiatriche, dopo quelle farmaceutiche, sono la principale fonte di spesa sanitaria e si attestano a 12 miliardi di euro l’anno (dati Censis).
Dalla ricerca UniSalute emerge che il 13% degli intervistati è pronta a rinunciare al dentista a causa dei costi che sono quasi sempre a carico del cittadino. Questa voce di spesa, infatti, non viene coperta dai Lea (Livelli essenziali di assistenza), se non per una ridottissima fetta della popolazione. Gli italiani che dichiarano invece di non voler rinunciare alle spese per la propria salute (43%), preferendo fare sacrifici in altri campi, valutano comunque con sempre più attenzione se rivolgersi al servizio pubblico o privato, considerando vantaggi e svantaggi delle due proposte.
Tra coloro che si rivolgono al Servizio sanitario nazionale, il 29% lo fa principalmente per gli esami diagnostici quali una radiografia o un’ecografia, il 23% vi ricorre per visite specialistiche e l’11% vi si rivolge per cure ed esami che richiedono il ricovero.
Uno del 57% sono io figuriamoci quante persone peggio di me che non arrivano alla seconda settimana con le varie spese e tasse da pagare.
domanda : di quanto aumenterà la mortalità ? Anche questi saranno morti da mettere nel conto di Monti e del suo governo , non che di Scendi -Letta e di tutti i kapò italiani della Merkel !