14 gen. – Meno di due settimane dopo averne bloccato nella provincia sud-orientale di Hatay un camion diretto in Siria a bordo del quale, in mezzo ad aiuti umanitari, erano nascoste armi, munizioni e bombe, la polizia turca ha fatto irruzione in una sede dell’organizzazione assistenziale filo-islamista Ihh (Onu), la Fondazione per i Soccorsi Umanitari.
Teatro dell’operazione, ancora una volta, i dintorni della frontiera con la Siria: i locali perquisiti si trovano infatti a Kilis, capoluogo dell’omonima provincia nell’Anatolia meridionale, a meno di 3 chilometri dal confine. L’ispezione e’ stata denunciata da Huseyn Oruc, vice presidente dell’ente benefico, considerato molto vicino al governo di Ankara. Oruc non ha indicato nello specifico i motivi dei controlli, limitandosi a commentare: “Li consideriamo parte di uno sporco complotto”.
Il 2 gennaio scorso era stato intercettato un autocarro carico di materiale militare occultato tra generi di prima necessita’, e ne erano stati arrestati i tre conducenti, uno di nazionalita’ siriana e gli altri due cittadini turchi, uno dei quali aveva cercato di opporre resistenza asserendo di appartenere ai servizi segreti. I tre avevano sostenuto di lavorare per l’Ihh, che aveva pero’ respinto come “calunniosa” ogni ipotesi di un proprio coinvolgimento nel contrabbando.