1 nov – La notizia arriva dal quotidiano La Repubblica: il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, e’ stata ascoltata nell’ambito dell’inchiesta su Fonsai che e’ costata l’arresto alla famiglia del finanziere siciliano. Secondo il quotidiano, il 17 agosto Gabriella Fragni, compagna di Salvatore Ligresti, e’ stata intercettata mentre parla al telefono con il cognato, Antonino Ligresti: “La persona che potrebbe fare qualcosa per Giulia e’ il ministro Cancellieri”.
Il ministro, sempre secondo Repubblica, si sarebbe attivata con il Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, per “sensibilizzarli” sul fatto che Giulia Maria Ligresti soffre di anoressia. Il 28 agosto la Ligresti e’ stata scarcerata.
“Quanto emerso oggi rende necessario un chiarimento direttamente alle Camere da parte dello stesso Guardasigilli”, dichiara in una nota il deputato di Scelta Civica, Gianfranco Librandi. “Vanno infatti da subito fugati dubbi sul fatto che vi siano state disparita’ di trattamento nei confronti di altri detenuti che abbiano fatto richiesta di scarcerazione per motivi di salute, aggiunge.
La vicenda assume toni piu’ loschi se pensa che il manager Piergiorgio Peluso, figlio del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, ha incassato 3,6 milioni di euro di buonuscita dal gruppo assicurativo Fonsai, dopo esserne stato direttore generale per soli 14 mesi. Nella generosa distribuzione di prebende che le società italiane sono abituate a perpetuare – a dispetto della crisi – ai loro top manager, la vicenda di Peluso ha tutti i requisiti per battere ogni record.
Ecco la penosa lettera di autodifesa del ministro, un insulto all’intelligenza degli italiani
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Lettera del Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ai Capigruppo di Camera e Senato
31 ottobre 2013
In merito alla vicenda carceraria di Giulia Ligresti, ritengo opportune alcune precisazioni.
Tutti voi conoscete l’attenzione e l’impegno che fin dal primo giorno del mio mandato ministeriale ho riservato alle condizioni in cui versano i detenuti; condizioni che, troppo spesso, hanno portato, specialmente le persone più vulnerabili, a compiere scelte estreme.
Nel caso di Giulia Ligresti, avverto l’esigenza di precisare il senso e i limiti del mio intervento, non appena avuta conoscenza, per via diretta, delle condizioni psicofisiche della ragazza.
Era mio dovere trasferire questa notizia agli organi competenti dell’Amministrazione Penitenziaria per invitarli a porre in essere gli interventi tesi ad impedire eventuali gesti autolesivi.
Mi sono comportata, peraltro, nello stesso modo quando sono pervenute al mio Ufficio segnalazioni, da chiunque inoltrate, che manifestassero preoccupazioni circa le condizioni sullo stato psicofisico di persone in stato di detenzione.
Intervenire è compito del Ministro della Giustizia.
Non farlo sarebbe colpevole e si configurerebbe come una grave omissione.
Non c’è stata, quindi, né poteva esserci, alcuna interferenza con le decisioni degli Organi giudiziari. Nella mia comunicazione al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, non vi è stato nel modo più assoluto, come ampiamente dimostrato, alcun riferimento a possibili iniziative finalizzate alla eventuale scarcerazione della Ligresti.
Naturalmente, sono pronta a riferire in Parlamento, ove richiesta, per poter dare ogni chiarimento che si rendesse necessario.
Annamaria Cancellieri
Ministro della Giustizia
Mi chiedo come mai, davanti a tutto ciò, Napolitano taccia….solitamente è molto loquace ma evidentemente è rimasto a corto di parole!
Allora lo diciamo noi Presidente: il ministro Cancellieri deve rassegnare immediatamente le dimissioni!
Vergognati dovresti prendere il suo posto….
Mi piacerebbe sapere fino a che punto la ministra si sarebbe “attivata” se la detenuta con problemi di salute, invece di chiamarsi Ligresti fosse stata figlia di un disoccupato o di un semplice operaio.
Ah ah ah, e’ veramente incredibile!