28 ott – Era diretta a Mosca Naida Asiyalova, la kamikaze daghestana che lunedì si è fatta esplodere su un autobus a Volgograd in Russia. Gli inquirenti ora cercano di capire perché abbia deciso di cambiare autobus prima di uccidere sei giovani di età compresa tra i 16 e i 26 anni.
Il leader del Cremlino, Vladimir Putin, incontrando i mufti di varie regioni islamiche russe, parla di “politicizzazione dell’Islam” per indebolire il Paese. “Alcune forze politiche usano l’Islam – sostiene Putin – o meglio le componenti radicali, tra l’altro lontane dalla tradizione dei musulmani russi, per indebolire il nostro Stato e creare conflitti probabilmente gestiti dall’estero”.
Gli investigatori ritengono che la Asiyalova portasse addosso mezzo chilo di tritolo. Almeno 30 passeggeri restano ricoverati: a una donna è stata amputata una gamba.
Questo martedì un’altra bomba è stata disinnescata in Daghestan. Il timore è quello di una nuova ondata terroristica non lontano da Sochi, la cittadina che ospiterà i giochi olimpici invernali.
A 100 giorni dall’evento è stato di massima allerta. Il capo della ribellione islamista nel Caucaso ha diffuso un appello “a fare di tutto” per impedire lo svolgimento dei Giochi. I servizi di sicurezza russi hanno introdotto un sistema di intercettazione delle comunicazioni di spettatori e atleti o chiunque altro si trovi a Sochi durante le olimpiadi invernali. euronews