di Massimo Lodi Rizzini
24 ott – Porta a Porta, puntata divulgativa sullo sceneggiato su Adriano Olivetti, uno degli imprenditori italiani di maggior successo non solo sul piano commerciale ma soprattutto sui piani tecnologici ed umani. Vespa e gli ospiti, Sapelli, Della Valle, Ferrarotti, raccontano le meraviglie di quel personaggio, di quella azienda e di tutti i manager ed i ricercatori, lavoratori, popolazione ed amministratori che componevano quella realtà territoriale e produttiva.
Raccontano di come i cittadini portarono a casa propria 5000 macchine per scrivere per nasconderle alla razzia dei nazisti in fuga, raccontano di come a fine guerra quelle preziose macchine furono tutte restituite intatte per avviare la commercializzazione nel mondo, raccontano come i sindaci protessero e favorirono in tutti i modi gli insediamenti produttivi (ora i sindaci No Tav fanno scappare le imprese produttive).
La trasmissione ha raccontato di come, grazie a personaggio come Enrico Fermi e all’ingegnere nucleare italo-cinese Mario Tchou, Olivetti investì e divenne pioniere nell’industria elettronica che lo portò a produrre i primi computer al mondo. Quello che tutti invece hanno codardamente NASCOSTO, sono stati i nomi dei traditori dell’industria e della tecnologia italiana, quelli che hanno deciso di vendere alla concorrenza la preziosa divisione elettronica della Olivetti poco dopo la morte improvvisa di Adriano, mi riferisco al lacchè monetarista delle Assicurazioni Generali Bruno Visentini e al genocida ecologista Aurelio Peccei.
Il boom economico italiano è stato fermato non solo con l’assassinio di Enrico Mattei, ma anche con l‘ostacolo dato da speculatori ed ambientalisti a tutte le industrie di punta pubbliche e private, e ai centri di ricerca italiani: Olivetti, Fiat (che si è data alle speculazioni), CNR, Aeritalia, ENI, IRI in generale e anche al sistema creditizio pubblico.
La crisi che stiamo vivendo è anche colpa delle azioni di tutti quei vandali primitivi ed usurai che hanno devastato la capacità produttiva, scientifica e morale dell’Italia e degli italiani, la colpa è di quei No a Tutto che tutto pretendono senza sapere che la civiltà deve essere costruita e che per costruirla ci vogliono investimenti pubblici (che quelli come Grillo definiscono “costi”) lavoro, energia (tantissima energia a buon mercato) e soprattutto tecnologia industriale avanzata.