12 ott – L’ha aggredita e picchiata in via Roma, per poi strapparle di dosso la borsa e fuggire a piedi. Rapina nel pieno centro di Mestre mercoledì sera poco dopo le 22. Una donna di 33 anni di origini coreane, infatti, è stata sorpresa alle spalle da un malvivente che ha approfittato del fatto che camminasse sola. Le si è avventato contro approfittando dell’oscurità e l’ha immobilizzata. L’ha poi colpita da dietro con un pugno alla schiena, costringendo la malcapitata a mettersi in ginocchio per strada. Poi le ha tenuto la testa, per farle anche capire di non urlare. Di non fare nulla prima che lui non fosse scappato. Perché faceva sul serio. Alla fine il criminale ha ottenuto ciò che voleva: la borsa della donna.
La fuga del 30enne di origini africane, con precedenti per furto, è però durata pochi minuti. Poco più di una decina. Grazie a un passante italiano che è accorso subito dopo essersi accorto della giovane a terra che chiedeva aiuto, sono intervenute immediatamente sul posto quattro Volanti della polizia, che hanno concentrato le ricerche (in base alla testimonianza del soccorritore) nell’area verde di via Aleardi.
Nel frattempo era già stato localizzato il telefono cellulare della malcapitata. Il segnale proveniva da via Miranese, all’angolo con via Puccini. Gli agenti si sono quindi concentrati su quella zona, fermando poi poco distante un autobus Actv diretto a Mirano. Il rapinatore era in trappola, con tutte le vie di fuga sbarrate dalle forze dell’ordine. Per lui, inevitabili, sono scattate le manette per rapina.
Il 31enne, cittadino nigeriano domiciliato a Spinea, con precedenti per polizia, è però già fuori: nel processo per direttissima che si è tenuto giovedì mattina nel tribunale di viale San Marco a Mestre è stato condannato a un anno e sei mesi, con la sospensione della pena. Per la vittima dell’aggressione invece ferite guaribili in una settimana.
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