26 sett – ”Per adesso di moria delle api non si può parlare, perché non è dimostrata scientificamente. Esistono periodiche variazioni delle popolazioni delle api in alcune zone italiane ed europee, che non vanno imputate solo ai pesticidi ma a una serie di fattori”. Lo dice all’ANSA Ettore Capri, ordinario di Chimica agraria nella sede piacentina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Api in estinzione invadono le città italiane
Oltre ai pesticidi, divenuti ”capro espiatorio”, tra le cause che possono incidere sul numero delle api ci sono ”variazioni delle condizioni climatiche, il livello di foraggiamento sia naturale sia artificiale che deve essere adeguato al superamento di periodi prolungati di freddo o di caldo, infezioni da parassiti per cui non ci sono farmaci veterinari, riduzione degli habitat, incidenti da pesticidi come riversamenti o trattamenti durante la fioritura, e l’incapacità professionale, perché la maggior parte degli apicoltori italiani ed europei non sono professionisti ma hobbisti”, spiega Capri, autore di un recente articolo sull’argomento pubblicato nella rivista ”Vita e Pensiero”.
Per questo il divieto europeo di usare per due anni alcuni pesticidi, i neonicotinoidi, ”se è vera la causa multifattoriale non porterà alcun reale beneficio per il benessere delle api”, e al contempo ”sulla base della valutazione fatta dalle industrie costerà all’Europa circa 7 miliardi di euro tra perdite di posti di lavoro e costi di produzione, mettendo in difficoltà gli agricoltori e incidendo pesantemente sui prezzi finali dei prodotti agricoli imposti ai consumatori”, sottolinea Capri, secondo cui l’Ue, applicando il principio di precauzione, ”ha fatto scelte politiche che non hanno grande consistenza scientifica, senza valutare quali sono le conseguenze economiche”. ansa
Meglio.. un motivo in piu’ per delocalizzare aziende, capitali e competenze prima che sia troppo tardi, in paesi liberi da questi psicotici salvapianeta. 🙂
Rispettando il loro (principio di precauzione) se ne andranno in tanti lasciando solo macerie fame e disperazione.
La famosa DECRESCITA FELICE se la godranno fra pochi eco-intimi.