4 sett – Austerity in Ue, ma non per la politica europea. In vista delle elezioni 2014 il finanziamento pubblico dei partiti, dei loro gruppi parlamentari e delle fondazioni collegate sfonderà il tetto dei 100 milioni di euro. La quota destinata direttamente ai partiti aumenterà del 27,5% (da 21,794 mln nel 2013 a 27,794). In aumento anche la dotazione per le fondazioni e per la copertura delle spese. Il leghista Mario Borghezio parla di “vergogna”, annuncia un’interrogazione alla Commissione e la richiesta di un’inchiesta dell’Olaf.
Nella sua interrogazione Borghezio definisce i partiti europei come “entità politiche notoriamente fantomatiche esistenti solo come atto notorio, sede più o meno fittizia, attività esterne di pura facciata” e chiede all’esecutivo di Bruxelles se l’aumento del finanziamento “non sia in stridente e vergognoso contrasto con la strategia di spending review, raccomandata dalla stessa Commissione agli Stati membri”.
“In realtà – dice Borghezio all’ANSA – tutti i partiti europei sono fasulli e nascondono un sottobosco su cui non c’eè alcuna informazione”. Ed annuncia che in apertura della sessione plenaria del Parlamento europeo, lunedì prossimo a Strasburgo, chiederà al presidente Martin Schulz di attivare le procedure per verificare le effettive spese dei partiti europei. Anche avvalendosi “della specifica competenza dell’Olaf (il servizio antifrodi europeo), per sottoporre ad adeguati ed approfonditi controlli e verifica di congruità delle spese pregresse dei partiti imputate al finanziamento europeo”, spese che – secondo Borghezio – sono “gonfiate o relative a risarcimenti per servizi in realtà inesistenti”.
Le sovvenzioni ai partiti sono previste dall’1rt.10.4 del Trattato sullàUnione europea e dall’art.224 del trattato sul funzionamento della Ue. Secondo i dati pubblicati dal Parlamento europeo, nel 2012 sono stati 13 i partiti che hanno ottenuto finanziamenti, i più cospicui dei quali a favore del Ppe (6,482 milioni), del Pse (4,323 mln), dell’Alde (1,950) e dei Verdi (1,333 mln). Ma hanno ricevuto soldi – tra gli altri – anche la European Alliance for Freedom con sede a Malta (0,360 mln), gli EUDemocrats con sede in Danimarca e lo Euopean Christian Political Movement basato in Olanda (0,21 mln ciascuno) ed il Movement for a Europe of Liberties and Democracy di Parigi (0,621 mln).