2 set. – E’ destinata a concludersi con un’archiviazione l’inchiesta aperta dalla procura di Roma dopo la morte di un ragazzino di 14 anni che nella notte tra il 7 e l’8 agosto si e’ suicidato lanciandosi nel vuoto, da un’altezza di cinque piani, dal terrazzo condominiale di una palazzina del quartiere San Basilio. Benche’ il procedimento contempli il reato di istigazione al suicidio, dalle audizioni dei dodici amici, in prevalenza ragazzine, che il 14enne aveva citato in una lettera prima del suicidio affinche’ venissero informati dell’estremo gesto, non sono emersi aspetti penalmente rilevanti.
Lo stesso 14enne, del resto, in questa lettera inserita in una pen-drive, non ha mai fatto cenno a episodi di bullismo subiti per le proprie preferenze sessuali. E anche gli investigatori, coordinati dal procuratore reggente Pierfilippo Laviani, non hanno trovato nulla che facesse pensare a episodi di vessazione o violenze che il ragazzo potrebbe aver subito negli ultimi tempi. Cosi’ come non ha trovato alcuna conferma l’ipotesi, circolata su qualche quotidiano, che il 14enne fosse finito nel mirino di un gruppo di ragazzi conosciuti alla fermata del bus. agi