28 ago – Sarà ‘italiano’, cioé scelto dalle associazioni musulmane in Italia, l’imam della nuova moschea di Colle Val d’Elsa, costruita con finanziamenti provenienti anche da privati arabi di Qatar, Arabia Saudita e palestinesi di Israele. Lo ha chiarito il presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche in Italia (Ucoii), Izzedin Elzir.
“L’imam della moschea di Colle, la quarta in Italia nata come luogo di culto, sarà scelto qui e non in paesi di fede islamica – ha detto Izzedin – All’inizio sarò io ma devo scegliere un mio vice, un educatore già conoscitore della lingua italiana, delle leggi italiane, della Costituzione”. La questione della scelta si era posta quando i musulmani in Italia hanno cercato finanziamenti all’estero per costruire la moschea: da paesi arabi ci sarebbe stato il tentativo di nominare un imam ad hoc per la moschea senese. I finanziamenti per la costruzione non sono arrivati solo dalle associazioni musulmane in Italia e da 300.000 euro della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, ma anche dall’estero.
“I soldi sono stati raccolti con trasparenza tra i musulmani in Italia e, tramite contatti personali, da donatori in Medio Oriente”, ha aggiunto il presidente dell’Ucoii. La moschea, che dovrebbe essere inaugurata fra qualche settimana, sarà la quarta in Italia dopo Roma, Segrate e Ravenna, ed è costata 1,5 milioni. Izzedin prevede per la preghiera del venerdì “un centinaio, forse 150 persone, mentre per il Ramadan e il giorno del sacrificio ci si aspettano 700-1000 persone”. Il progetto ha avuto avversari di rilievo: Oriana Fallaci nelle sue invettive a difesa dell’Occidente minacciò di minarla; l’onorevole leghista Mario Borghezio andò a Colle chiedendo alla gente di chiudere i conti al Monte dei Paschi. Ma Giuseppe Mussari, nel 2004 presidente della fondazione Mps, disse che “alla richiesta di dialogo si risponde con il dialogo”.