24 ago – “Non è sufficiente”. Così Katia Torri, della Rete diritti in casa, giudica l’operato dell’amministrazione riguardo alle politiche abitative e agli sfratti. Mentre ieri il sindaco Federico Pizzarotti ha sottolineato come in un anno la Giunta sia riuscita a “mettere in piedi un programma efficace di risposta all’emergenza abitativa“, Katia Torri risponde che a settembre sono previsti 4 sfratti alla settimana e che “l’housing sociale non farà fronte a queste esigenze dal momento che dà un alloggio a chi ha già un certo reddito“.
“Tutto è troppo lento – continua la Torri -, dalla consegna delle case popolari a quelle di emergenza, e intanto il sindaco non fa nulla. Potrebbe, invece, valutare con il Prefetto e con il Tribunale il blocco degli sfratti e iniziare a requisire le case che sono rimaste sfitte. A Parma ce ne sono centinaia e sono in mano a grandi proprietari che in questo modo per lo meno potrebbero ricevere un affitto minimo”.
Dunque, secondo Katia Torri, mentre si attende la consegna degli alloggi messi a disposizione dal Comune, si dovrebbe agire anche su altri fronti: “Le nuove case comunque non copriranno il bisogno che noi vediamo crescere ogni giorno di più. Infatti ogni settimana ai nostri sportelli arrivano nuove famiglie o singoli che stanno per rimanere senza un tetto”. Una situazione di cui la stessa Laura Rossi, assessore al Welfare, aveva parlato chiaramente dicendo che quest’anno a Parma sono previsti circa 100 sfratti al mese.
“Quello che viene fatto non è sufficiente – conclude la Torri – e se a questo aggiungiamo che chi resta senza casa non potrà nemmeno ripararsi in centro, perché verrebbe multato per bivacco, viene solo da pensare che la continuità con la politica di Vignali è sempre più evidente”.
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