Vescovo di Luxor: i pro-Morsi al Vescovado gridavano “morte ai cristiani”

luxor20 ago – ”Sto piangendo per tutta questa umanita’ semplice, musulmani e cristiani, che risiede nei villaggi della zona che non ha niente perche’ le scorte alimentari stanno finendo e la gente ha paura di uscire di casa. Anche chi e’ benestante non puo’ comprare il cibo perche’ tutti gli esercizi commerciali sono chiusi. Vorrei recarmi da loro per aiutarli ma non posso perche’ anch’io sono segregato in casa”.

Lo afferma, all’Agenzia Fides, mons. Youhannes Zakaria, Vescovo copto cattolico di Luxor, che venerdi’ 16 agosto (il giorno delle manifestazioni indette dai Fratelli Musulmani per protestare per la destituzione del Presidente Morsi) ha subito un tentativo di aggressione. ”I manifestanti pro Morsi – racconta il vescovo – dopo essere stati cacciati via dal centro di Luxor, sono arrivati sotto il Vescovado gridando ‘morte ai cristiani’. Per fortuna la polizia e’ arrivata in tempo a salvarci. Ora polizia ed esercito stanno presidiando la casa con due mezzi blindati”.

”Sono state bruciate piu’ di 80 chiese e diverse scuole cristiane. Ricordo che in Egitto la Chiesa cattolica gestisce da Alessandria fino ad Assuan piu’ di 200 scuole dove alunni cristiani e musulmani siedono gli uni accanto agli altri”.

Lo denuncia, all’Agenzia Fides, mons. Youhannes Zakaria, vescovo copto cattolico di Luxor. ”Faccio mio l’appello di Papa Francesco – ha aggiunto il vescovo – perche’ si preghi per la pace in Egitto. Solo con il dialogo e con il rispetto reciproco si potra’ uscire da questa drammatica situazione”

«Abbiamo avuto nei giorni scorsi dei momenti difficili, al Cairo, a Luxor e in tutto l’Egitto. La situazione attuale del Paese non è buona e il rapporto fra cristiani e musulmani è peggiorata moltissimo.