18 ago – Beppe Grillo sul suo blog ha lanciato uno strampalato sondaggio volto a scoprire “chi comanda per davvero in Italia” (clicca per leggere). Senza scadere nella simpatica “cialtroneria” che caratterizza la comunicazione politica del comico barbuto, sempre convinto di avere come interlocutori un branco di idioti, tento di rispondere ad una domanda seria posta volutamente da Grillo in modo depistante e burlesco. Prima però di cimentarmi in tale ardimentosa operazione, intendo sottolineare alcune macroscopiche ambiguità che continuano ad affliggere il Movimento 5 Stelle.
Intervistato dall’ottimo giornalista Stephan Faris di Businessweek, Grillo si è rifiutato di rispondere ad una domanda tanto chiara quanto decisiva: “Lei è favorevole all’uscita dell’Italia dall’euro?”, chiede in maniera perentoria l’intervistatore. “Lo stabiliranno gli italiani tramite referendum”, prova a sfuggire l’ex comico improvvisamente calatosi nel ruolo del doroteo stile prima Repubblica.
Ma il giornalista insiste: “Sì, ma lei avrà un’opinione in proposito”. A questo punto il Grillo in gabbia riesce a superare in arzigogoli persino il maestro del “dolce dir nulla” Arnaldo Forlani, indimenticabile segretario della autentica e gloriosa Democrazia Cristiana, capace di parlare per ore ed ore senza dire assolutamente nulla: “Non voglio rispondere perché non spetta al leader di un Movimento o di un partito decidere o influenzare gli altri” (clicca per leggere) Ah no? E a chi spetta? Forse a Topo Gigio, mentre al “leader di un Movimento” tocca soltanto controllare la regolarità degli scontrini nonché lanciare periodici anatemi contro chi si allontana dall’ortodossia? Strano modo di intendere la leadership (ma sì, conosco già l’ipocrita obiezione: “Grillo non è un leader, è solo un megafono”.
Certo, soltanto che io nella mia vita ho saputo di tanti dissidenti allontanati da un leader politico, ma non ho mai visto né un megafono, né uno scolapasta e nemmeno una aspirapolvere scacciare fuori qualcuno a calci in culo). Gli elettori, sempre più sensibili al tema della sovranità monetaria, avrebbero tutto il diritto di conoscere con precisione la linea del Movimento 5 Stelle intorno ad una questione ben più importante della diaria. Ma Grillo (per la verità non da solo) tende a trattare i suoi simpatizzanti quasi fossero dei minus habens, da attizzare con contumelie semplici e suggestive, tralasciando furbescamente l’approfondimento rigoroso di temi sensibili e delicati che, nell’ottica elitaria del genovese finto istintivo, il popolino non sarebbe in grado di comprendere fino in fondo.
Ma torniamo alla domanda di partenza: chi comanda oggi in Italia? Posto così il quesito non ha nessun senso. Non c’è nessuno che “comanda” mentre gli altri ubbidiscono; più realisticamente esiste un equilibrio di potere instabile che varia con il libero mutare delle forze in campo. Ma le risposte suggerite nel blog sono poi se possibile ancora più surreali delle domande. Che senso ha, ad esempio, rispondere “la massoneria”? La massoneria è forse un monolite? Lo sa Grillo che massone era il grande presidente statunitense F.D. Roosevelt ma anche il disgraziato quanto efficiente ministro dell’economia nazista Hjalmar Schacht? E’ serio mettere tutti così nello stesso calderone? Non lo è affatto.
Se Grillo studiasse saprebbe che la massoneria, grazie alle rivoluzioni illuministiche settecentesche, si è ritagliata nei fatti il ruolo di motore decisionale delle dinamiche del potere contemporaneo. Ruolo che da allora, come è evidente, non ha più dismesso. Quindi per comprendere “chi comanda per davvero in Italia (e altrove)”, non bisogna puntare il dito contro “la massoneria di per sé” come farebbero i bambini dell’asilo. Sarebbe invece il caso di studiare, al fine di comprendere che tale istituzione misteriosofica esprime endemicamente al suo interno due diverse sensibilità destinate a collidere: alla massoneria reazionaria (attualmente dominante in Europa), si oppone una massoneria progressista sempre destinata a trionfare nel lungo periodo per regalare all’umanità indispensabili e luminose conquiste di civiltà.
Francesco Maria Toscano – il Moralista
Qui diceva però così… : “vogliamo la sovranità monetaria. Vogliamo uno Stato nostro e una banca di Stato.”
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=C-Dcu33UPzQ
Cio’ che penso io o un comune mortale, si puo’ dire, io non conto un cazzo! Ma quello che dice un leader politico deve essere ben ponderato, puo’ spostare voti di qui e di la, puo’ far nascere rivolte. Fa bene Grillo a non esporsi. Sara’ il popolo sovrano, dopo essersi informato bene e non sol sulle TV o solo sul web a decidere, con un referendum, cosa e’ meglio per il popolo. In barba ai potenti che decidono quello che e’ meglio per loro.
Solo un falso e impreparato come Grillo poteva farsi intervistare da uno dei piu’ grandi giornsslisti del mondo senza rispondere. Ha fatto la sola figura che poteva fare. Quella del bugiardo
Massoni
Che intervista stupida e ripetitiva , chi é lo stupido che l’ha intervistato , chi segue Grillo sa che sono domande a cui ha risposto milioni di volte , ed ora si é stancato di ripeterle in continuazione , quando gli fanno queste domande resta allibito dalla stupidita di alcuni giornalisti, si informassero prima e poi creassero NUOVE domande , e possibilmente non stupide come queste .