3 ago – Nuove dure accuse di Alma Shalabayeva, moglie di Mukhtar Ablyazov, oppositore del presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbayev, nei confronti delle agenti italiani, che l’avrebbero trattata da ”mafiosi” e avrebbero contraffatto il passaporto per avere la scusa di cacciarla dal paese. ”Ci sono cose che rimarranno incise nella mia mente per sempre. Le catenine al collo e gli orecchini d’oro indosso a quelle trenta persone che hanno fatto irruzione in casa mia, le barbe incolte, le creste in testa, sembrava una gang. E poi le pistole che bussavano ai vetri, la violenza su mio cognato Bolat, gli insulti e le minacce, il terrore di mia figlia e mia nipote. Ero paralizzata, non capivo se erano mafiosi travestiti da poliziotti o poliziotti dai modi mafiosi”, ha detto la Shalabayeva, che in un’intervista alla Stampa ricorda cosi’ la deportazione illegale di cui e’ rimasta vittima in Italia. ”A un certo punto si e’ palesato un uomo, forse il capo, aveva un tesserino sul petto, li’ mi e’ stato tutto piu’ chiaro, ci hanno chiesto i documenti, io ho detto che ero russa ma avevo passaporto centroafricano, non volevo dargli quello kazako su cui c’era mia figlia col cognome di Mukhtar”, ha aggiunto la Shalabayeva, che ha accusato anche gli agenti della polizia italiana di averle falsificato il passaporto
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”Solo quando siamo arrivati ormai all’alba presso l’ufficio dell’immigrazione, mi hanno detto che il mio passaporto era falso, perche’ aveva due pagine 35 e 36, ovvero due doppioni. Ma le avevano messe loro. Sino a due ore prima c’era una sola pagina 35 e una sola 36, e per di piu’ i doppioni erano entrambi bianchi, immacolati, appena sfornati direi. Li’ ho capito che mi volevano incastrare”.
”Non posso uscire dalla citta”’, ha raccontato la donna, che vive ora ad Almaty. ”Ma in realta’ esco anche poco da casa, siamo sempre seguiti e anche dentro queste mura abbiamo occhi e orecchie dappertutto. L’altro giorno mi sono vista sulla tv di stato mentre pulivo il prato e mi prendevo cura di mio papa’ in giardino. Mio papa’ mi chiede che faccio qui, mi dice che dovrei essere in Europa, con la mia famiglia. Non e’ in gran forma, non realizza bene, e io non voglio dargli dispiaceri ulteriori. Limito anche le visite in casa, ma la scorsa settimana sono andata a trovare il console italiano con cui ho un buon rapporto”