Caso kazako, nuova svolta: Ablyazov arrestato a Cannes

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31 lug. – Il caso Shalabayeva conosce una nuova tappa. Mukhtar Ablyazov -il dissidente-ex oligarca kazako marito di Alma Shalabayeva, della donna trascinata via insieme con la figlia Alua dalla polizia il 28 maggio scorso dalla villa romana di Casal Palocco- e’ stato arrestato vicino a Cannes in Francia meridionale dalle forze speciali.

L’uomo e’ ricercato non solo dal kazakistan ma anche dalla Russia, ha riferito il legale. Ablyazov, ex ministro dell’Energia kazako divenuto feroce oppositore del presidente Nursultan Nazarbayev, e’ anche ricercato ad Astana per accuse relative alla bancarotta della sua ex banca Bta e riciclaggio di denaro.
Accolto come rifugiato politico in Gran Bretagna nel 2011, era alla macchia da tempo.

Domani sara’ ascoltato dai giudici.
L’avvocato di Ablyazov ha riferito al Financial Times che il suo assistito viaggia con un passaporto della Repubblica Centrafricano, come quello in possesso della moglie, Alma Shalabayeva, considerato falso dalla polizia italiana. Il legale teme che ora la Francia, cosi’ come fatto dall’Italia con la moglie e la figlia, possa estradare Ablyazov in Kazakistan. E cosi’ il figlio Madyar che su Facebook ha lanciato questo appello: “Cari amici, mio padre e’ stato arrestato. Vi saro’ grato se condividerete questo articolo per evitare una espulsione rapida e illegale, come e’ gia’ accaduto in Italia con mia madre e mia sorella”.
Intanto, sta per rientrare in Italia l’ambasciatore kazako, Andrian Yelemesov, l’uomo che coordino’ tra Roma e Astana la deportazione di Alma e Alua Shalabayeva alla fine di maggio.
“E’ arrivata stamane una nota verbale dall’ambasciata kazaka che annuncia il rientro in Italia dell’ambasciatore”, ha detto la responsabile della Farnesina, Emma Bonino, nel corso di un’audizione alle Commissioni esteri di Camera e Senato. Il diplomatico ha chiesto un incontro con i presidenti delle due Commissioni parlamentari, Pieferdinando Casini e Fabrizio Chicchitto, mentre il capo della diplomazia italiana, che tempo fa aveva definito “inaccettabile” il suo comportamento, ritiene che incontrarlo sia “inopportuno”.

“Certamente -ha spiegato ancora la Bonino- le strutture, che sono gia’ in contatto sia in Italia che in Kazakistan, continueranno a seguire la vicenda. Una ripresa normale delle relazioni -ha aggiunto- dipende dalla loro volonta’ di collaborare per il ripristino della liberta’ di movimento della signora e della figlia”.