Abbiamo speso 20 miliardi di euro per campagne pro-gay e aborto

Ma quanto ci costano gli omosessuali? Esattamente quanto ci costa l’aborto di Stato. Che è la stessa cifra dell’Imu che pesa sulle nostre tasche.

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31 lug – I 191 Stati membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (scusate il prequel noioso) si sono impegnati a realizzare entro il 2015 otto punti programmatici. Li hanno pomposamentegay_parade_22 definiti “i punti del millennio” (evidentemente nei restanti 85 anni del secolo XXI gireranno i pollici). Fra quegli otto spicca la lotta alla povertà nel mondo. All’inizio di giugno sempre gli stessi 191 dell’Onu hanno approvato l’ennesima carta bollata, redatta in una quarantina di pagine dalla Commissione sviluppo, Report sugli obiettivi di sviluppo del millennio – definizione del quadro post-2015. Il quale Report, per combattere la povertà nel mondo, esige «particolare attenzione» alle «persone Lgbt» (lesbiche, gay, bisex e trans) appena un attimo dopo avere incoraggiato «la salute sessuale e riproduttiva […] anche fornendo pianificazione familiare volontaria, aborti sicuri e contraccettivi». Come? Attraverso iniziative, programmi, promozioni, incentivi, aiuti, monitoraggi, organismi, funzionari, burocrazie. Chi paga? Noi, come illustrata il punto 69 (absit iniuria verbis) del suddetto documento: prelievo dello 0,7% del PIL nazionale di ognuno dei 191 Paesi ONU più una tassa speciale sulle transazioni finanziarie. La Tobin Tax per sostenere omosessuali e aborto.

Ha spiegato tutto Tommaso Scandroglio sul quotidiano online La nuova Bussola Quotidiana del 10 luglio, calcolando che lo 0,7 del Pil italiano ammonta a circa 10 miliardi di euro. Sul medesimo quotidiano, l’11 maggio, elaborando dati forniti dal noto pro-tasselifer Mario Palmaro, calcolavo che gli aborti chirurgici praticati dal 1978 a oggi in Italia (Paese dove l’aborto lo passa il servizio sanitario nazionale sostenuto dalle tasse) sono costati agli italiani tra i 7,5 e i 9 miliardi di euro, cioè grosso modo l’ammontare della prima tranche dell’Imu pagata nel giugno 2012.

Ricapitolando: 10 miliardi di Gay tax non imposta + 7,5/9 miliardi di Abortion Tax abolita = quasi 20 miliardi di risparmio – i 4 miliardi che il governo Letta sta ancora affannosamente cercando nelle nostre tasche per finanziare lo Stato pena il rincaro dell’Iva (forse solo rimandato) e il ritorno dell’Imu (che ancora pende sui nostri capi come la famosa spada di Damocle) = 13,5/15 miliardi di avanzo virtuoso, ovvero soddisfazione dei cittadini e tenuta delle finanze pubbliche. Ecco, voglio il Nobel per i conti della serva. Chi vuole intrattenersi con persone del proprio sesso o sopprimere il bimbo che si porta in grembo apra il proprio di borsellino, i desideri son mica welfare.

lintraprendente