20 giu. – Una delegazione di emissari Usa e’ arrivata in Qatar per i negoziati di pace con i rappresentanti dei talebani afgani, fissati a Doha per domani. Ma il governo afghano ha minacciato di boicottare i previsti colloqui, sottolineando che il processo di pace deve essere “guidato dall’Afghanistan“. “Gli ultimi sviluppi mostrano che ci sono mani straniere dietro l’ufficio talebano in Qatar; e invece, a meno che non siamo assolutamente guidati dall’Afghanistan, l’Alto Consiglio di Pace non partecipera’ ai colloqui”.
L’Alto Consiglio di Pace e’ l’organo incaricato dal governo di Kabul di guidare il tortuoso processo di pace con i talebani. A causa delle divergenze reciproche sull’avvio del dialogo con i talebani in vista della pacificazione nazionale, il governo afghano ha sospeso senza preavviso i colloqui con gli Stati Uniti in merito all’Accordo Bilaterale sulla Sicurezza, un trattato che consentirebbe alle truppe Usa di rimanere nel Paese centro-asiatico anche dopo il 2014, quando sara’ completato il ritiro delle forze della Nato: lo ha annunciato Aimal Faizi, portavoce del presidente Hamid Karzai. “Esiste una contraddizione tra cio’ che l’amministrazione americana afferma e quanto invece fa a proposito dei colloqui di pace in Afghanistan”, ha sottolineato il portavoce presidenziale.
“Dichiarazioni e azioni non sono coerenti tra loro”. Ieri le autorita’ di Kabul avevano annunciato imminenti contatti con gli ex studenti coranici, che domani dovrebbero essere preceduti da un incontro tra emissari loro e statunitensi in Qatar, dove i ribelli hanno appena aperto un ufficio di rappresentanza. Neanche 24 ore dopo l’inaugurazione dell’ufficio, si e’ gia’ sollevato un vespaio di polemiche, sulla scelta degli ex studenti coranici di intitolare la sede all’“Emirato Islamico dell’Afghanistan“, con riferimento alla denominazione ufficiale adottata tra il 1996 e il 2001, quando erano al potere a Kabul.
Karzai ha espresso le proprie riserve in una telefonata al segretario di Stato americano, John Kerry.
A gettare acqua sul fuoco ci ha provato il ministero degli Esteri del Qatar, precisando che il nome ufficiale concordato “non e’ Emirato islamico dell’Afghanistan”, ma ufficio politico dei Talebani a Doha. A irritare Kabul era stato l’enorme striscione esposto durante la cerimonia di inaugurazione e recante il nome usato dagli ex studenti coranici ai tempi di governo a Kabul. Da qui, la decisione delle autorita’ afghane di sospendere i negoziati con Washington per un accordo bilaterale sulla sicurezza, minacciando la sospensione dei colloqui con i talebani. Il presidente Obama, in visita ufficiale a Berlino ha commentato il gesto del presidente afghano Karzai, esprimendo l’auspicio che il processo di dialogo appena avviato in Afghanistan possa proseguire, malgrado gli attriti insorti. (AGI) .