18 GIU – Gli aiuti dell’Europa destinati a promuovere il sostegno dei diritti umani in Egitto ”hanno conseguito scarsi progressi” e il principale programma a sostegno dei diritti fondamentali ”si e’ rivelato ampiamente inefficace”. Non usa mezza termini la Corte dei Conti Ue, dopo aver esaminato la spesa degli aiuti all’Egitto fra 2007 e 2013, in particolare nella gestione delle finanze pubbliche e nella lotta contro la corruzione da un lato e a favore dei diritti umani e della democrazia dall’altro.
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In totale, per il periodo 2007-2013 l’Egitto ha ricevuto dall’Ue circa un miliardo di euro e oltre la meta’ dei soldi sono andati direttamente alla tesoreria egiziana, sotto forma di ‘sostegno al bilancio’. Secondo l’analisi, ad una mancanza di trasparenza e corruzione nella gestione delle finanze pubbliche in Egitto, non e’ seguita alcuna reazione da parte della Commissione europea e del servizio diplomatico Ue. Quanto agli interventi a favore dei diritti umani e della democrazia, il programma ad hoc dell’Ue ”e’ stato ostacolato dall’atteggiamento negativo delle autorita’ egiziane” e secondo la Corte dei Conti Ue le istituzioni europee ”non hanno fatto ricorso all’influenza finanziaria e politica per contrastare tale intransigenza”.
Dopo la rivolta non sono state intraprese iniziative ”di rilievo” per affrontare il problema e ”non si e’ prestata sufficiente attenzione ai diritti delle donne e delle minoranze nel successivo riesame, nonostante la necessita’ cruciale di azioni urgenti per contrastare la crescente ondata di intolleranza”. (ANSA)