4 giu – “Una situazione di grave degrado di molti siti naturalistici, dove a vincere è quasi sempre la ricerca di profitto contro l’interesse della collettività per la tutela della natura, a scapito delle risorse e dei servizi ecosistemici”. Questo, in sintesi, quanto viene descritto da un dossier di Wwf e Lipu sul depauperamento dei siti Natura 2000 e sulla Valutazione di incidenza in Italia.
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Per Wwf e Lipu “la cementificazione del territorio, la realizzazione di infrastrutture spesso inutili, la costruzione di strutture turistiche sovradimensionate, pratiche agricole scorrette, e incendi dolosi stanno mettendo a rischio” la natura italiana, e “le aree di maggior pregio per la biodiversità tutelate dall’Europa”.
Di fronte a queste minacce la Lipu e il Wwf Italia hanno già trasmesso alla commissione Europea una denuncia che contiene 35 casi esemplari, su Siti di importanza comunitaria (Sic) e Zone a protezione speciale (Zps) distribuiti su tutto il territorio. Nella denuncia si chiede alla commissione Europea l’apertura di una procedura d’infrazione per ottenere il pieno rispetto della direttiva ‘Habitat’.