10 mag. – I governi intensifichino l’attuazione delle riforme strutturali a livello nazionale, basandosi sui progressi compiuti nel risanamento dei conti pubblici e proseguendo le ricapitalizzazioni bancarie ove necessario. E’ questa la raccomandazione rivolta dalla Bce nel bollettino mensile. L’Eurotower promuove sostanzialmente i passi fatti dall’Italia ma la sollecita a un’accelerazione delle azioni sul mercato del lavoro, la cui competitivita’ e’ rimasta ai livelli del 2008.
La riforma del mercato del lavoro in atto in Italia – cosi’ come i provvedimenti adottati nello stesso campo da Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna – contempla “alcuni importanti provvedimenti volti ad accrescere la flessibilita’ delle strutture di negoziazione salariale e degli orari di lavoro, e a ridurre un’eccessiva tutela del posto di lavoro”. Si tratta di misure che rappresentano “i primi passi verso il miglioramento delle dinamiche del mercato del lavoro e della competitivita’ in questi paesi, e nell’area dell’euro nel suo insieme”
. In Italia la competitivita’ di costo del lavoro “non e’ migliorata dal 2008”, si legge nel bollettino della Bce, la quale rileva che gia’ in alcuni paesi europei dal 2008 “e’ in atto un processo di aggiustamento della competitivita’, dove in precedenza i costi del lavoro erano andati aumentando in modo persistente e significativo e ritmi superiori a quelli medi europei”.
Intanto, notizie non buone sul fronte dei prestiti bancari: si e’ registrata un’ulteriore stretta in Italia a marzo scorso, quando – si legge nella rilevazione periodica di Bankitalia – i prestiti delle banche al settore privato hanno registrato una contrazione su base annua dell’1,6 per cento (1,4 per cento a febbraio). I prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,8 per cento sui dodici mesi (-0,7 per cento a febbraio); quelli alle societa’ non finanziarie sono diminuiti del 2,8 per cento (-2,7 per cento a febbraio). (AGI) .
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I cambiamenti portati dalla riforma delle pensioni del governo Monti erano necessari per compiacere i mercati finanziari, altrimenti i mercati avrebbero devastato l’Italia.
Un Ministro di un Paese, che risponde allo Stato, alla Costituzione, e al popolo sovrano, il cui dovere costituzionalmente sancito è l’interesse pubblico nello Stato, ha fatto una riforma delle pensioni per compiacere le banche, le assicurazioni, i fondi monetari, gli hedge funds, cioè i gruppi privati di speculatori dediti al profitto che, altrimenti, ci avrebbero distrutti, distrutto l’intero Paese.