25 mar – Cantano “Bella Ciao”, “Il sol dell’avvenir”, e “El pueblo unido jamàas serà vencido”. Sono i figli dei membri del comitato Articolo 33, in piazza a Bologna insieme ai genitori per sostenere la battaglia in favore della scuola pubblica, nell’ambito del referendum consultivo del 26 agosto che vuole bloccare i finanziamenti alle scuole private paritarie.
“Il coinvolgimento dei bambini in questo tipo di manifestazioni politiche non mi pare opportuno, è come quando si portano i bimbi in piazza coi cartelli” sottolinea la segretaria Udc Maria Cristina Marri, a favore del “No” al referendum, e sul Crescentone per un contro-volantinaggio in contemporanea con la manifestazione del comitato promotore. “Nessuna strumentalizzazione” è la replica di Romana Veronesi, insegnante alle scuole primarie II Agosto di Casteldebole: “I bambini vanno dove vanno i loro genitori.
c’e’ un punto che denota molta ignoranza nella diatriba scuole private / pubbliche. nessuno si rende conto che uno studente di una scuola pubblica costa dei soldi, circa 10mila euro all’anno per gli studenti delle superiori. che paghiamo noi tutti. ogni studente di una scuola privata ci fa quindi risparmiare 10mila euro. fate voi i conti