In Italia oltre 4 milioni di persone vivono in assoluta povertà

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22 mar.  – Pil in caduta, consumi ancora a picco e allarme povertà. Secondo le stime dell’ufficio studi di Confcommercio, diffuse in occasione del Forum di Cernobbio, nel corso del 2013 saranno oltre 4 milioni le persone “assolutamente povere” in Italia. Per il 2011 il dato certificato dall’Istat indicava 3,5 milioni di poveri. Negli ultimi cinque anni l’Italia “ha prodotto” 615 nuovi poveri al giorno.

Il quadro economico del nostro Paese resta molto preoccupante, avverte Confcommercio. Nel 2013 il Prodotto Interno Lordo italiano subira’ una flessione dell’1,7%. Cinque mesi fa si stimava una contrazione del Pil dello 0,8%. Nel 2014 il Pil dovrebbe invece tornare positivo, con un incremento dell’1%.

Mariano Bella, direttore dell’ufficio studi di Confcommercio, spiega che “rispetto al 2007, picco pre-crisi, la riduzione di prodotto pro capite reale sarebbe, alla fine di quest’anno, pari al 10,7%”. L’anno prossimo, continua, “in assenza di una (improbabile) riforma della nostra organizzazione dello stato, del fisco e dell’economia in generale, il prodotto lordo tornerebbe a crescere soltanto poco piu’ di un punto percentuale, una quantita’ insufficiente a fare recuperare al paese quanto perduto nel 2013”.

Ancora in picchiata i consumi. La flessione dei consumi privati in Italia registrera’ un calo del 2,4% nel 2013, mentre il prossimo anno dovrebbero aumentare dello 0,3%. La stima precedente dell’associazione era di una contrazione dei consumi dello 0,9% per l’anno in corso. Il direttore dell’ufficio studi di Confcommercio ricorda: “abbiamo alle spalle il peggiore anno dell’Italia repubblicana in termini di caduta dei consumi”, dopo che il 2012 si e’ chiuso con una flessione dei consumi del 4,3%. “Meno occupazione, produttivita’ stagnante e pressione fiscale particolarmente elevata implicano minori consumi”, aggiunge.

“Non siamo ottimisti” sul futuro dell’economia italiana, ammette Bella. E avverte: “Verosimilmente non ci aspetta piu’ soltanto qualche mese ma almeno un anno di gravi difficolta’”.

Alla luce di questi dati allarmanti, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, lancia un appello alla politica, esortandola a “superare ogni divisione, e assumere la responsabilità di dare al paese un governo in grado di rispondere all’emergenza economica e di preservare la coesione sociale”.

Secondo Sangalli, per combattere la recessione “occorre, anzitutto, la piu’ determinata iniziativa politica a livello europeo, affinche’ l’Unione sia capace di mettere in campo scelte di ampio respiro per dare impulso alla crescita, all’occupazione, agli investimenti pubblici produttivi”. In Italia, in particolare, significa “rivedere le maglie troppo strette del patto di stabilita’ interno e mettere a frutto, in particolare nel Mezzogiorno, le risorse comunitarie”. Sangalli sottolinea che “in occasione dell’ultimo Consiglio europeo sembrano essersi finalmente aperte, al riguardo, alcune opportunita’. A partire da una possibile intesa che consenta di procedere al tempestivo pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese”. Le stime piu’ prudenti indicano “una cifra di oltre 70 miliardi di euro. Un’iniezione di liquidita’ imprescindibile e assolutamente vitale in una fase di persistente restrizione creditizia”. (Adnkronos/Ign)