19 mar – La richiesta di giudizio immediato di Silvio Berlusconi avanzata dai pm di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sulla compravendita di parlamentari è stata respinta oggi dal gip.
Lo riferiscono fonti giudiziarie e lo conferma la difesa di Berlusconi, indagato insieme all’imprenditore Valter Lavitola e all’ex senatore Sergio De Gregorio.
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Gli atti sono stati rimessi ai pm titolari dell’inchiesta che dovranno ora formulare un avviso di conclusione indagine e l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio che sarà esaminata da un gup in sede di udienza preliminare, spiegano le fonti.
Berlusconi è indagato a Napoli, insieme a De Gregorio e Lavitola con l’accusa di aver cercato, nel 2006, di “comprare” senatori dell’allora maggioranza di centrosinistra a cominciare dallo stesso De Gregorio, il quale avrebbe ricevuto – per sua stessa ammisione – circa 3 milioni di euro.
“All’esito di un’attenta e approfondita disamina delle dichiarazioni rese da De Gregorio, non puo’ farsi a meno di evidenziare che la prova circa l’esistenza di un accordo corruttivo intervenuto tra gli imputati e’ tutt’altro che evidente, attesa la genericita’ di tali dichiarazioni in merito alle modalita’ e ai tempi dell’accordo”. Lo scrive il Gip di Napoli, Marina Cimma, che ha rigettato la richiesta di giudizio immediato nei confronti di Silvio Berlusconi nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta corruzione del senatore Sergio De Gregorio che avrebbe ricevuto, secondo l’accusa, 3 milioni di euro per migrare dall’IdV a Forza Italia. Il Gip sottolinea che “gli accertamenti bancari, indubbiamente estremamente complessi, risultano tuttora in corso” e “ai fini della dimostrazione dell’esistenza dei flussi di denaro provenienti dall’imputato Berlusconi si deve necessariamente ricorrere alla prova testimoniale”. Tuttavia, le dichiarazioni di De Gregorio, secondo il Gip, non bastano per dimostrare “l’evidenza della prova” che e’ il presupposto necessario per la richiesta del giudizio immediato.