7 marzo – Stando al racconto di De Gregorio, ex senatore idv, nell’estate 2007, il capocentro della Cia avrebbe espresso chiaramente al ministro della giustizia Mastella che l’amministrazione americana avrebbe gradito che l’«esperienza» del governo Prodi terminasse.
Ce lo racconta il messaggero
Un pranzo organizzato da Sergio De Gregorio con il capocentro della Cia a Roma, per parlare di come far cadere il governo Prodi. Presente l’allora ministro della giustizia Clemente Mastella, che mesi dopo abbandonerà il governo di centrosinistra dichiarando di essere vittima di accanimento giudiziario.
«Nell’estate del 2007 organizzammo un pranzo tra me, De Chiara, Mastella e Gorelick (Robert, capocentro della Cia a Roma dal 2003 al 2007 ndr) – spiega – Gorelick disse chiaramente a Mastella che l’amministrazione americana avrebbe mostrato riconoscenza a chi avesse messo fine ad un’esperienza del genere», sottinteso, ma il passaggio è esplicito, il governo Prodi.
Davanti a quelle richieste, Mastella avrebbe detto di non essere interessato per poi lasciare la tavola. Ma è un fatto che alcuni mesi dopo a gennaio del 2008 annuncerà le sue dimissioni dalla carica, motivate dalla “mancata solidarietà politica” da parte del centro-sinistra rispetto alla vicenda che lo vedeva indagato portando così alla fine del governo Prodi.
Interpellato, Mastella dice di ricordare quel pranzo: «Era una colazione, rimasi solo pochi minuti. Non avevo capito che l’americano presente fosse il capocentro Cia ma in ogni caso gli dissi di essere soddisfatto del mio incarico al governo». E aggiunge: «Mi stupì il rapporto tra De Gregorio e gli altri presenti».
E’ ufficiale: Romano Prodi “non sa” perché cadde il suo governo
‘‘Sulla fine del governo Prodi e della XV legislatura e’ in atto in queste ore una raccapricciante mistificazione”. Lo afferma la senatrice Simona Vicari, commissario provinciale del Pdl a Palermo.
”A staccare la spina a quel pessimo esecutivo non fu una presunta compravendita di senatori, peraltro mai dimostrata e persino archiviata anni fa dalla Procure di Roma e Napoli, ma furono i magistrati della Procura di Santa Maria Capua Vetere che in un solo colpo arrestarono mezzo Udeur oltre la moglie dell’onorevole Mastella, allora ministro della Giustizia del governo Prodi – ricorda Vicari -. Quindi se proprio si vuole trovare un responsabile lo si cerchi all’interno di quella magistratura che continua a voler condizionare con inchieste e sentenze la politica”.
”Invece per quanto riguarda l’elezione del senatore De Gregorio alla commissione Difesa, anche qui si ha la memoria corta – aggiunge l’esponente azzurra -. La sua elezione maturo’ in aperto contrasto con il tentativo della sinistra estrema di eleggere Lidia Menapace, che proprio in quei giorni ai giornali rilasciava interviste in cui chiedeva la soppressione delle Frecce Tricolori e la fine della Nato, oltre ad ‘identificarsi’ con la battaglia dei terroristi iracheni.
Fu in quel clima che senatori come Cossiga e Fisichella, pur di non votare la Menapace, decisero di cambiare Commissione. Senza parlare della contrarieta’ dei vertici militari di allora, rappresentati dall’ammiraglio Di Paola, oggi ministro della Difesa.
La verita’ e’ che siamo in mezzo all’ennesima guerra che una parte della magistratura ha deciso di sferrare a Silvio Berlusconi, ma noi il 23 marzo scenderemo in piazza per contrastare questa ennesima macchinazione”.