Bologna, 15 febbraio 2013 – Non solo gente che utilizza i bagni e bivacca nei corridoi del Pronto soccorso, ma perfino “barelle utilizzate per fare sesso”. Le stesse barelle su cui poi, al mattino, vengono fatti accomodare i pazienti che arrivano all’ospedale Maggiore di Bologna con un braccio e una gamba rotta. E’ l’ultima denuncia che arriva dalla Lega nord, il partito che da qualche giorno ha dichiarato ‘guerra’ ai rom che trovano rifugio (e acqua corrente) al Pronto soccorso del nosocomio. Oggi l’argomento è stato al centro di una domanda di attualità della consigliera leghista Mirka Cocconcelli durante il questione time. è lei ad aver rincarato le accuse sul Ps “preda di 10-15 Lanzichenecchi, alcuni dei quali pregiudicati”.
Le risponderà per iscritto il sindaco Virginio Merola, il che suscita il disappunto del Carroccio. Al termine della seduta, dunque, Cocconcelli rincara la dose: “Al Maggiore la situazione ormai è insostenibile. Siamo a un punto tale che la mattina i pazienti che arrivano al Pronto soccorso, si stendono su barelle che sono state usate per consumare sesso la notte precedente”.
A riprova di questo ci sarebbero “macchie inconfondibili”, dice Cocconcelli, spiegando di essere stata informata della cosa da “alcuni ortopedici e radiologi” che lavorano all’ospedale. “Non posso fare i nomi degli ortopedici- prosegue Cocconcelli- perchè hanno paura della dirigenza dell’azienda, che potrebbe far loro una lettera di richiamo di lesione dell’immagine dell’azienda sanitaria”, aggiunge. Per l’esponente del Carroccio al Maggiore c’è una “assoluta carenza di sicurezza”, di fronte alla quale bisogna correre ai ripari. Economicamente, una soluzione potrebbe essere quella di “tagliare il premio di risultato del direttore generale Francesco Ripa di Meana”, la butta lì Cocconcelli.
Ecco la proposta di Cocconcelli per mettere in sicurezza il Maggiore: “Gli enti pubblici dicono che non hanno soldi, ma si potrebbe ben tagliare il premio di risultato del direttore generale Francesco Ripa di Meana. Usiamo piuttosto quei soldi per rendere piu’ sicuro un luogo dove si recano persone che hanno bisogno di essere curate”, incalza la leghista.
Non si placano, intanto, le polemiche sulla ‘ronda’ che il Carroccio ha effettuato l’altro giorno al Maggiore (e domani si replica con un banchetto informativo). Venuto a sapere dell’intenzione dell’associazione “Nazione rom” di presentare un esposto in Procura contro la ‘spedizione’, arriva un comunicato del consigliere della Lega Nord Minerbio, Mirko Lazzari, per ricordare l’inseguimento di cui fu vittima lui stesso fu vittima un anno fa proprio ad opera di ‘zingari’. “Ci vorrebbe un po’ di dignità prima di dar fiato alle fanfare- scrive Lazzari- senti da che pulpito arrivano gli insegnamenti di vita”, scandalizzato dalla presa di posizione di “Nazione rom”.
Solo un anno fa, si legge nella nota, “gli zingari che bivaccavano abusivamente nel territorio comunale minerbiese inseguirono in auto il consigliere Lazzari, che viaggiava con moglie e figlio, reo di essere transitato nella via che essi occupavano con le loro carovane e di essere stato riconosciuto”. Dopo il tentativo di speronare l’auto, si legge ancora nel comunicato, “la cosa si risolse nella caserma dei Carabinieri”. Il comunicato si conclude con frasi ironiche a commento della richiesta, avanzata dagli avvocati dei nomadi, di sospendere il Carroccio dalla competizione elettorale: “Non siete nomadi? E allora circolare, circolare, che le macchine le hanno e anche molto lussuose”, scrive Lazzari. […]
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