30 ago – La NATO, in coordinamento con l’Arabia Saudita, starebbe mettendo a punto gli ultimi ritocchi per un complotto in false-flag contro le forze del presidente Bashar Al-Assad per il lancio di un attacco di armi chimiche come precursore di un intervento della NATO che utilizzerebbe ambulanze umanitarie come copertura per un attacco militare.
Una fonte informata ha detto al canale siriano di notizie Addounia che una società saudita ha montato 1.400 ambulanze con sistemi di filtraggio anti-gas e anti-arma-chimica per un costo di 97 mila dollari ciascuna, in preparazione per un attacco con armi chimiche condotto dai ribelli FSA usando proiettili di mortaio. Ulteriori 400 veicoli sono stati concepiti come trasporto truppe.
L’attacco, che comporterebbe anche l’uso di fosforo bianco, sarin e mostrad-gas, sarà lanciato su una città densamente popolata vicino al confine Siro/Jordano, probabilmente su Daraa, dopo di che i veicoli verranno infiltrati sotto la copertura di aiuti umanitari.
Le ambulanze, blasonate con lo slogan “Sollievo per popolo siriano”, opereranno sotto l’apparenza di una missione di aiuto per le vittime dell’attentato da armi chimiche, ma in realtà sono a dir poco corazzate da trasporto truppe.
Viaggiando da Riyadh alla capitale giordana Ammam, prima di entrare in Siria i veicoli saranno utilizzati per creare una zona di cuscinetto, che porterà ad un intervento militare della NATO con il pretesto di punire il regime di Assad per l’atrocità, ha rivelato la fonte.
La società che fornisce le ambulanze ha sede a Riyadh e sta attualmente negoziando con il governo yemenita per la produzione di veicoli militari per l’esercito yemenita.
Secondo la fonte, un incontro tra il capo del canale di notizie saudita Al Arabiya e un diplomatico degli Stati Uniti ha avuto luogo presso l’Ambasciata degli Stati Uniti negli Emirati Arabi Uniti. Lo scopo della riunione era quello di concordare un programma di condizionamento per preparare il pubblico per la probabilità che forze armate di Bashar Al-Assad avrebbe usato armi chimiche.
Poco dopo la riunione, Al Arabiya ha iniziato afar circolare notizie frammentate che descriverebbero l’inevitabilità di un attacco di armi chimiche effettuate dalle forze di Assad.
Il rapporto coincide con le dichiarazioni pubbliche dei giorni scorsi sia da parte del presidente Barack Obama che del presidente francese Francois Hollande, i quali minacciavano la Siria di un’azione militare al di fuori l’egida del Consiglio di sicurezza dell’ONU se egli avesse usato armi chimiche.
Lunedì 27 agosto 2012, durante l’annuale discorso di politica estera agli ambasciatori francesi, Hollande ha avvertito Assad che qualsiasi atto da parte dell’esercito siriano per usare armi chimiche contro i ribelli sarebbe un motivo legittimo per un intervento diretto da parte delle potenze della NATO. Egli avrebbe continuato dicendo che la Francia garantisce che non avrebbe esitato a riconoscere i ‘ribelli’ del FSA quali legittimo governo della Siria.
Il 20 agosto, Obama ha avvertito che ogni tentativo di distribuire, o anche solo spostare, in Siria scorte di armi chimiche sarebbe come oltrepassare una “linea rossa”, che risulterebbe in un’azione militare diretta degli Stati Uniti.
“Questo modificherebbe i miei calcoli, cambierebbe gli equilibri”, ha detto Obama.
Fino a 60.000 truppe di terra statunitensi sono state apparentemente preparate nel caso di uno “scenario peggiore”, in cui le truppe entrerebbero in Siria per mettere in sicurezza i siti di stoccaggio di armi chimiche e biologiche in seguito alla caduta del governo di Assad.
Gli osservatori hanno messo in guardia da mesi che i ribelli, appoggiati dalla NATO, con l’aiuto di Qatar, Arabia Saudita e Turchia, si stavano preparando a lanciare un attacco con armi chimiche il quale sarebbe stato attribuito a Bashar al- Assad, notando come i ribelli fossero stati riforniti di maschere antigas.
Inoltre, già a novembre 2011, venne riferito che la Libia, con il nuovo governo di transizione supportato dalla NATO, aveva accettato di inviare armi chimiche ai ribelli siriani. Nel mese di giugno è stato riferito che i combattenti del FSA (Fake Syrian Army) avevano ormai acquisito la conoscenza all’uso con tali armi, attraverso una formazione presso strutture in Turchia.
Il FSA ha recentemente annunciato di aver preso possesso di un sito di missili dotati di armi chimiche, con il pretesto di volere evitare che tali armi fossero utilizzate da parte del governo siriano.
Non sarebbe la prima volta che un’operazione d’attacco in “false flag” sia usata per demonizzare il governo siriano, al fine di ingrassare gli ingranaggi che possano portare ad un intervento militare.
Come ha riportato l’autorevole quotidiano tedesco ‘Frankfurter Allgemeine Zeitung’ (FAZ), il massacro di Houla (che i media dell’establishment hanno attribuita come responsabilità alle forze di Assad), è stato infatti effettuato da militanti sunniti anti-Assad.
Paul Joseph Watson – Infowars.com
Traduzione a cura di FFP per SyrianFreePress.net Network