12 aprile – Abuso d’ufficio in un concorso per la nomina di un primario. E’ questa l’ipotesi di reato contestata a Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia e leader di Sel, Sinistra ecologia e libertà. Il governatore pugliese ha ricevuto l’avviso di garanzia della Procura di Bari.
La vicenda in cui è coinvolto riguarda la nomina di Paolo Sardelli, primario di chirurgia toracica nell’ospedale San Paolo di Bari. Secondo l’accusa Vendola avrebbe favorito Sardelli a danno di altri. A puntare il dito contro il leader di Sel è stata Lea Cosentino, la ‘Lady Asl’ di Bari, ex direttore generale della Azienda sanitaria locale del capoluogo coinvolta nello scandalo della sanità pugliese assieme ai fratelli Tarantini.
“Ho fatto tutto nella massima trasparenza – si è difeso Vendola in una conferenza stampa convocata d’urgenza – come in ogni concorso mi sono soltanto assicurato che anche a quello partecipasse una platea di professionisti preparati”.
Chi mi accusa? Mi accusa – ha proseguito Vendola – la dottoressa Cosentino sulla base di sue dichiarazioni rese tre mesi fa, non suffragate da nessuna altra prova, nessuna altra documentazione. Mi accusa – ha detto ancora – una persona animata da forte risentimento nei miei confronti, avendola io licenziata al momento del suo coinvolgimento nelle inchieste sulla malasanità”.
“La dottoressa Cosentino – ha insistito Vendola – è animata da tanto animata da rancore che ha fatto causa recentemente alla Regione chiedendo un risarcimento di tre milioni di euro”. tmnews